tag:blogger.com,1999:blog-59135219375531725332024-03-14T16:16:03.331+01:00Castelli di CarteFinanza, economia, globalizzazione e altre instabilità. Per cercare di capire cosa fare tra crisi finanziaria, banche fallite, rischio di default sul debito pubblico...Alessandrohttp://www.blogger.com/profile/02419063824950231034noreply@blogger.comBlogger148125tag:blogger.com,1999:blog-5913521937553172533.post-79796476592786713552011-11-27T11:00:00.000+01:002011-11-27T11:16:27.812+01:00Blogger che viene, blogger che va<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.noisefromamerika.org/themes/noise/images/logo.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="82" src="http://www.noisefromamerika.org/themes/noise/images/logo.jpg" width="320" /></a></div>
Ho ripulito il layout del blog. Ho iniziato a riparare i link dei vecchi post devastati da un malaugurato ciclo di esportazione e re-importazione (maledetto blogger.com!). Ho aggiornato la lista dei siti consigliati togliendo blog abbandonati o non più rilevanti e aggiungendone di nuovi che seguo già da tempo...<br />
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Così mi sono imbattuto nel <a href="http://www.noisefromamerika.org/index.php/articoli/2329">post con cui Michele Boldrin lascia la la redazione di noiseFromAmeriKa</a> con parole nelle quali mi riconosco fin troppo:
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<blockquote>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Vi è un altro fattore, forse minore sul piano personale ma non irrilevante in un quadro più ampio.</span></blockquote>
<blockquote>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">L'Italia mi sembra sempre di più in preda ad una degenerazione inarrestabile. Nonostante voglia ancora un certo bene al Bel Paese e, a molti, io appaia spesso come un Don Quijote in realtà non provo alcun piacere nel girare a vuoto. Non nego di aver perseguito molto spesso obiettivi anomali per l'opinione dominante: l'ho fatto. Ma in media non li ho solo perseguiti, li ho anche raggiunti. Con questa Italia ho l'impressione di star girando a vuoto. Occorre fare quindi, io credo, una riflessione seria su come riuscire ad influire davvero sul dibattito pubblico in Italia. Oppure lasciar stare. Non sapendo come fare, mi prendo (appunto) una pausa di riflessione. Vedremo a cosa porterà.</span></blockquote>
Uno inizia a scrivere un blog di economia perché pensa di avere qualcosa di interessante, o addirittura di importante, da dire al mondo. Scopre ben presto che mantenere un blog è ben più appassionante e più stressante di quanto avesse immaginato all'inizio, nella comunità si incontrano persone eccezionali e troll demenziali.<br />
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Ma la realtà è che buona parte del mondo non è comunque interessato alle tue idee. Riuscire a mantenere un blog è quindi tutta una questione di auto-motivazione. Non è facile.Alessandrohttp://www.blogger.com/profile/02419063824950231034noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5913521937553172533.post-38589812928074033462011-09-09T20:03:00.001+02:002011-09-09T22:10:19.994+02:00Dopo Weber anche Stark lascia la BCE per contrasti sulla gestione della crisi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgILONqr5SBuRQzXWSW9Bl_k07qjXjbDHfvugWvVK7qQkeHG5aT7rKLVRGARgJPet-U9ubXp-38Zv2TsbtUHmuYcniadmpih8HVi7f01W2KsUW3DfO16J3LrL40-_HwtQqHbdj82cRGqBxr/s1600/deutsche-mark00102-58671.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="174" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgILONqr5SBuRQzXWSW9Bl_k07qjXjbDHfvugWvVK7qQkeHG5aT7rKLVRGARgJPet-U9ubXp-38Zv2TsbtUHmuYcniadmpih8HVi7f01W2KsUW3DfO16J3LrL40-_HwtQqHbdj82cRGqBxr/s200/deutsche-mark00102-58671.jpg" width="200" /></a></div>
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Flashback. Febbraio 2011. <a href="http://www.repubblica.it/economia/2011/02/11/news/bundesbank_weber_annuncia_dimissioni_tremonti_sosteniamo_draghi_alla_bce-12345148/">Axel Weber, allora presidente della banca centrale tedesca, viene dimissionato senza troppi complimenti dalla cancelliera Angela Merkel</a> a causa dell'aperto dissenso nella gestione della crisi del debito sovrano da parte della banca centrale europea. La bundesbank è la banca centrale che più di ogni altra dimostra nei fatti di tenere al proprio mandato di garantire la stabilità e la sostenibilità dell'Euro e questo cozza contro le necessità politiche del momento.<br />
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Nonostante la manovra la Germania non riesce ad esprimere un altro candidato sufficientemente autorevole a sostituire Jean-Claude Trichet alla presidenza della BCE e la strada si spiana per l'italiano Mario Draghi.<br />
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Fast-foward, Settembre 2011. Arriva oggi la notizia che <a href="http://www.corriere.it/economia/11_settembre_09/bce-bond-spaccatura_fbfb7f4c-dae8-11e0-9c9b-7f60b377ee16.shtml">la Germania perde Juergen Stark</a>, capo economista e uomo chiave alla BCE, dimessosi anche egli per i contrasti sul piano di cosiddetto "salvataggio" di Spagna e Italia.<br />
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Angela Merkel, che ha appoggiato i numerosi e fin'ora inutili piani di salvataggio di Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna e Italia, si trova sempre più nell'angolo indebolita politicamente da diverse sconfitte elettorali locali e dalla perdita dei sui uomini migliori alla BCE. Ma quanto potrà durare ancora l'europeismo del governo tedesco di fronte all'ovvia incapacità dei governi dei PIIGS di affrontare la situazione? Quanto ancora i contribuenti tedeschi sopporteranno di essere la vittima sacrificale dell'incapacità altrui? Senza nemmeno un uomo forte alla BCE?<br />
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E se la prima nazione a lasciare l'Euro fosse... la Germania?Alessandrohttp://www.blogger.com/profile/02419063824950231034noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-5913521937553172533.post-69469935660142694662011-09-05T18:46:00.000+02:002011-11-27T11:01:41.100+01:00Draghi: «Non si dia per scontato acquisto di titoli di Stato da parte della Bce»<br />
Mario Draghi, governatore della Banca d'Italia e governatore <i>in pectore</i> della Banca Centrale Europea <a href="http://www.corriere.it/economia/11_settembre_05/draghi-trichet-bce-titoli-stato_24557fbe-d7b6-11e0-af53-ed2d7e3d9e5d.shtml">dice</a>:<br />
<blockquote>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicJeb6qO9gqZ9sQJOpXTPYwjLwgxj8DEDPay_DrWtUPk9FCdovBf-JinRnG9uf2xpjCeA33hDeZnSV4kK7zG1ZjRAcwnOB95c0Uw653iToWZ_Wv3Tu3fQuheZ6-C-Z3k1BUcXj0lRNXEko/s1600/Mario-Draghi.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="131" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicJeb6qO9gqZ9sQJOpXTPYwjLwgxj8DEDPay_DrWtUPk9FCdovBf-JinRnG9uf2xpjCeA33hDeZnSV4kK7zG1ZjRAcwnOB95c0Uw653iToWZ_Wv3Tu3fQuheZ6-C-Z3k1BUcXj0lRNXEko/s200/Mario-Draghi.jpg" width="200" /></a>«È giunta ora l'ora che i governi si assumano le loro responsabilità e agiscano rapidamente per risolvere la crisi del debito sovrano» ha spiegato ancora il governatore della Banca d'Italia. Secondo Draghi sul fondo salva stati Efsf deciso a livello europeo «sarebbe un errore riporre una eccessiva fiducia» perchè questo «non può fornire una soluzione» al problema di base: «mancanza di disciplina di bilancio e scarsa crescita».</blockquote>
Carissimo governatore, l'ora da lei evocata non è affatto giunta oggi, al contrario passò per questi lidi anni addietro e se ne andò perché nessuno sembrava interessato.<br />
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Scrivevo nel novembre del 2008 in un post dal titolo "<a href="http://castellidicarte.blogspot.com/2008/11/default-sul-debito-pubblico-italiano-e_17.html">Default sul debito pubblico italiano e uscita dall'euro, può accadere veramente?</a>":<br />
<blockquote>
E a causa dell'elevato debito pubblico, qualsiasi errore nel affrontare l'evoluzione della crisi da parte del governo rischia di innescare la fuga di capitali fuori dall'Italia e il conseguente collasso del sistema finanziario pubblico. Per il momento siamo ancora al primo atto e altri Paesi sono al centro dell'attenzione, meglio fare attenzione ai dettagli della trama, perché una volta iniziato il secondo atto i riflettori rischiano di esserci addosso molto presto.</blockquote>
Ora, che l'Italia a un certo punto farà default sul debito è una delle poche certezze che ho nella vita, ma a giudicare <a href="http://www.corriere.it/economia/11_settembre_05/borse-andamento_b2b95a6c-d78b-11e0-af53-ed2d7e3d9e5d.shtml">dal passo che stanno tenendo gli avvenimenti</a> la probabilità di farlo entro l'anno non è più trascurabile. E questo, devo ammetterlo, mi mette una certa apprensione.Alessandrohttp://www.blogger.com/profile/02419063824950231034noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5913521937553172533.post-6202268073458677042011-08-25T00:55:00.014+02:002011-08-26T09:46:34.879+02:00Riprendiamo il discorso...<div style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfWUdVf9IdLkoEblncBta8wBX0JA7UPKDdozxyNuwNfwi0lcJ11wqH6MWgBo24AlP-d7xAgtf3uXX9_xbpMzZK4Bg45IzCfpQHjmsdvLlrenTRX0hU27ESaIdHPCm5qhbnOy6OikrMEmP1/s1600/Beautiful_cast--400x300.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5644594283287015954" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfWUdVf9IdLkoEblncBta8wBX0JA7UPKDdozxyNuwNfwi0lcJ11wqH6MWgBo24AlP-d7xAgtf3uXX9_xbpMzZK4Bg45IzCfpQHjmsdvLlrenTRX0hU27ESaIdHPCm5qhbnOy6OikrMEmP1/s320/Beautiful_cast--400x300.jpg" style="cursor: hand; cursor: pointer; height: 240px; margin: 0 0 10px 10px; width: 320px;" /></a></div>Dunque, il giorno del <a href="http://castellidicarte.blogspot.com/2010/05/ue-l-tutti-i-costi-anche-costo-di_3056.html">mio ultimo post</a>, l'11 maggio 2010, la situazione economico finanziaria globale era più o meno questa:<br />
<div><ol><li>l'S&P500 chiudeva a 1.155 in una delle frenetiche giornate seguite al <a href="http://castellidicarte.blogspot.com/2010/05/crash_06.html"><i>flash crash</i> del 6 maggio 2010</a>,</li>
<li>l'euro chiudeva a 1,266 sul dollaro sull'onda della <a href="http://castellidicarte.blogspot.com/2010/04/crisi-grecia-secondo-goldman-sachs.html">crisi del debito greco e la paura di contagio per Portogallo, Spagna e Italia</a>,</li>
<li>l'oro chiudeva al valore record di $1.233 l'oncia dopo settimane di rialzi mozzafiato,</li>
<li>tutti aspettavano la ripresa che tardava ad arrivare.</li>
</ol><div>Dopo più di un anno:</div></div><div><ol><li>l'S&P500 chiude a 1.177 in una frenetica giornata dopo il <i>crash</i> dell'agosto 2011,</li>
<li>l'euro chiude a 1,441 sul dollaro dopo aver assorbito la prima ondata della crisi del debito di Spagna e Italia (Grecia e Portogallo sono spacciati da tempo),</li>
<li>l'oro chiude al $1.757 l'oncia, $150 sotto al record storico di oltre <a href="http://it.finance.yahoo.com/notizie/Nuovo-record-dell-oro-1900-spystock-1414150513.html">$1.900 l'oncia toccato l'altro ieri</a> dopo settimane di rialzi mozzafiato,</li>
<li>tutti aspettano la ripresa che tarda ad arrivare.</li>
</ol><div>Ecco, la crisi finanziaria è diventata altrettanto avvincente di una <i>soap opera</i>.</div></div>Alessandrohttp://www.blogger.com/profile/02419063824950231034noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5913521937553172533.post-43977749198755759202010-05-11T01:28:00.005+02:002011-08-25T18:02:03.825+02:00UE: "Difenderemo l'euro a tutti i costi"... anche a costo di distruggerloNell'ennesimo salvataggio del fine-settimana oggi i <a href="http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2010/05/vertice-europeo-bruxelles.shtml">Paesi dell'Unione Europea hanno annunciato un piano da 750 miliardi di euro</a> per "salvare l'euro". Contemporaneamente <a href="http://www.corriere.it/esteri/10_maggio_09/germania_voto_43b5faec-5b42-11df-8949-00144f02aabe.shtml">la Merkel ha subito una sonora sconfitta in una importante elezione regionale</a> perdendo anche il controllo del Senato tedesco.<br /><br />Cosa preveda il piano sembra non interessare molto alla stampa, e nemmeno da quali tasche usciranno questi 700 miliardi di euro, d'altronde se attuato si tratterebbe solo del piano d'intervento finanziario più imponente della storia fatto con i nostri soldi, perché fare domande o cercare di approfondire?<br /><br />Ma quello che preoccupa di più è l'obbiettivo dichiarato per l'intervento che è quello di colpire la speculazione sulla possibile uscita dall'euro dei membri più deboli: Grecia, Portogallo e Spagna in questo momento. Cioè non risolvere il problema della spesa statale fuori controllo, o quello dei bilanci statali sistematicamente falsificati, o quello della corruzione politica... No il più enorme trasferimento di ricchezza della storia viene annunciato (non ancora approvato) con lo scopo dichiarato di "colpire gli speculatori".<br /><br />Il piano è il seguente: prendere 700 miliardi di euro dai contribuenti europei e prestarli sottocosto a tutti gli Stati che fin'ora hanno dimostrato di non essere stati in grado di ripagare i propri debiti.<br /><br />Ai più attenti il geniale piano ricorderà quello identico di salvataggio delle banche americane, la TARP, approvato a ottobre 2008 negli Stati Uniti subito dopo il fallimento di Lehman Brothers, che non ha impedito il fallimento seguente di Washington Mutual e Wachovia Bank e di centinaia di altre banche locali. E che inoltre non ha impedito che i mercati collassassero fino al minimo di marzo 2009, quando incidentalmente è iniziato l'ulteriore programma di <i>quantitative easing</i> della FED.<br /><br />Oggi i mercati azionari europei sono entusiasti e ne hanno ben donde, poiché con questa mossa i ministri finanziari hanno promesso di spostare una grossa quantità di perdite potenziali sui titoli pubblici da banche e assicurazioni sui privati cittadini. Sfortunatamente questo ennesimo caso di "rubare ai poveri per dare ai ricchi" non da nessun vantaggio all'euro. Al contrario, è ora chiaro che banche e Paesi non hanno nessun bisogno di sentirsi responsabili per i propri errori. Le mie speranze per sul futuro dell'euro sono al lumicino.<br /><br />L'effetto annuncio ha lanciato l'euro da 1,275 a 1,31 sul dollaro in poche ore. Un movimento spaventoso per il cambio tra le due principali valute mondiali.<br /><br />Mentre scrivo, nemmeno 24 ore dopo, l'euro è di nuovo a 1,275. I nostri geniali ministri finanziari con 700 miliardi di euro non sono riusciti a farsi belli nemmeno per un giorno. Che figura barbina!Alessandrohttp://www.blogger.com/profile/02419063824950231034noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-5913521937553172533.post-5901156821565050402010-05-06T22:11:00.002+02:002011-03-25T22:54:20.719+01:00CrashSì, sì. Tutto si aggiusta da solo.<br /><br />Sì, sì. Non ci dobbiamo preoccupare.<br /><br />Sì, sì. Parliamo della crisi al passato.<br /><br />Solo nell'ultima settimana abbiamo: <a href="http://www.corriere.it/esteri/10_maggio_06/grecia-sindacati-cortei_03fc51c6-58e0-11df-ace4-00144f02aabe.shtml">un Paese qui accanto in rivolta permanente</a>, l'euro al collasso e a serio rischio di auto-distruzione e oggi anche <a href="http://www.corriere.it/economia/10_maggio_06/euro-dollaro_e576d98c-5908-11df-ace4-00144f02aabe.shtml">un mini-crash dei mercati finanziari senza ragione apparente</a>.<br /><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNt4wsr6F_ch_t3Cn-ZpkmmIziYRFM5mf5RwbUV7aJmqSJbdIVH0zzNYfL-PKrLWXqvndUb4KBDAeqrUTdDdpmaqMHgrLSNXhdoOmhJcsiyg_s48OLlyr1e5kUHf7cK_hsEN-5eJ2xnLY/s1600/Schermata.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="218" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNt4wsr6F_ch_t3Cn-ZpkmmIziYRFM5mf5RwbUV7aJmqSJbdIVH0zzNYfL-PKrLWXqvndUb4KBDAeqrUTdDdpmaqMHgrLSNXhdoOmhJcsiyg_s48OLlyr1e5kUHf7cK_hsEN-5eJ2xnLY/s400/Schermata.png" width="400" /></a></div><br /><br />Questo è il problema delle soluzioni di cartapesta, tanto ci vuole a metterle in piedi quanto poco a farle crollare.<br /><br />Non so se è già iniziata la prossima ondata della crisi, nessuno lo sa, ma sarà proprio così: inspiegabilmente rapida e senza motivo apparente.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5913521937553172533.post-44027544790458722502010-04-23T20:20:00.004+02:002011-08-27T12:03:31.705+02:00Crisi Grecia: secondo Goldman Sachs rischio di contagio per Portogallo, Spagna e ItaliaA dimostrazione del passo decisamente accelerato che hanno preso gli eventi finanziari in Europa sembra che con <a href="http://castellidicarte.blogspot.com/2010/03/jim-rogers-lasciare-che-la-grecia.html">il collasso dei titoli greci di ieri</a> e con la conseguente resa di Atene che <a href="http://www.repubblica.it/economia/2010/04/23/news/grecia_sotto_attacco_i_cds_a_nuovi_record-3557610/">invoca ufficialmente l'aiuto dell'IMF</a> l'attenzione dei mercati si sia rapidamente spostata sul rischio contagio.<br />
<br />
I nomi ricorrenti dei Paesi dell'area euro considerati a rischio contagio nel breve periodo sono Portogallo, Spagna, Irlanda e Italia, più o meno in questo ordine. Zero Hedge ha due interessanti articoli sulle analisi della situazione europea di Citi Bank e Goldman Sachs:<br />
<br />
<ul><li><a href="http://www.zerohedge.com/article/how-play-accelerating-greek-contagion-citigroup">How To Play The Accelerating Greek Contagion From Citigroup</a></li>
<li><a href="http://www.zerohedge.com/article/playing-contagion-ii-goldman-recommends-betting-contagion-risk-portuguese-spanish-and-italia">Playing The Contagion II: Goldman Recommends Betting On Contagion Risk In Portuguese, Spanish And Italian Banks</a></li>
</ul><div>Certo quando leggo un articolo di analisi di una banca d'affari, sopratutto delle banche d'affari di maggior successo, mi si insinua il sospetto che l'analisi possa essere stata scritta in modo da convincere i propri clienti a comprare gli strumenti finanziari di cui la banca stessa intende disfarsi... <a href="http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Editrice/IlSole24Ore/2010/04/17/Economia%20e%20Lavoro/1_E.shtml">ma certo si tratta solo delle fissazioni di un blogger disfattista...</a></div>Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5913521937553172533.post-4974257912146884302010-04-23T00:16:00.004+02:002011-03-25T22:54:20.776+01:00Il punto sulla tragedia greca. Si va verso al ristrutturazione del debitoTra annunci di salvataggi, scioperi generali e politici che sproloquiano, la tragedia greca è da mesi sulle prime pagine dei giornali mondiali.<br /><br />Oggi Eurostat ha annunciato di dover corregge al rialzo <a href="http://borsaitaliana.it.reuters.com/article/foreignNews/idITLDE63L11120100422">il rapporto deficit-PIL greco al 13,6% e il rapporto debito-PIL al 115,1%</a>, precisando che potrebbero anche esserci ulteriori sorprese negative a causa delle incertezze riportate dalle autorità greche su alcuni capitoli di spesa.<br /><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2HqKnGAobMo65wLDpJnbGOySDCKXcYFWYB1EZEfvsPHyn64VEulb2svkowHb5pT-hP6mh8CGbAW1d7Pp0Kv0rkr1CgoFqI1Jds0lDk2WrLO9bl6LpHDTCJnCB3gf9-iG7OzdDvaneYQg/s1600/greece+2y.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2HqKnGAobMo65wLDpJnbGOySDCKXcYFWYB1EZEfvsPHyn64VEulb2svkowHb5pT-hP6mh8CGbAW1d7Pp0Kv0rkr1CgoFqI1Jds0lDk2WrLO9bl6LpHDTCJnCB3gf9-iG7OzdDvaneYQg/s320/greece+2y.gif" /></a></div><br /><a href="http://macro-man.blogspot.com/2010/04/what-now-for-europe.html">Come notato da Macro Man</a> il rendimento dei titoli greci a due anni è passato dal 7% al 10% in tre giorni e questo per la Grecia potrebbe essere il punto di non ritorno. Perfino le agenzie di rating <a href="http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2010/04/grecia-debito-pil-2009.shtml">sono state costrette a prenderne nota</a>.<br /><br />Ogni schema di Ponzi funziona fino al giorno in cui non funziona più. E prossimamente nei titoli dei giornali comparirà la frase: "ristrutturazione del debito".Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5913521937553172533.post-70195305851873680352010-03-17T20:13:00.003+01:002011-08-27T12:14:51.947+02:00Crisi Grecia: la Germania non esclude l'uscita dall'euro per chi non rispetta i pattiCome detto in conclusione di <a href="http://castellidicarte.blogspot.com/2010/03/jim-rogers-lasciare-che-la-grecia.html">Jim Rogers: "Dovrebbero lasciare che la Grecia fallisca"</a> la Germania sotto la guida del cancelliere Angela Merkel e del ministro delle finanze Wolfgang Schäuble non sembra prendere alla leggera le conseguenze di un eventuale salvataggio della Grecia. Questa è forse l'unica certezza che emerge dalla ridda di notizie che circola sul futuro della Grecia.<br />
<br />
Dall'articolo dello stesso Schäuble <a href="http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Italia/2009/commenti-sole-24-ore/13-marzo-2010/fme-vincoli-bilancio.shtml">Un euro di carota e due di bastone</a> e dalle dichiarazioni della <a href="http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2010/03/merkel-grecia-fuori_da_euro.shtml">Merkel: «Fuori dall'euro chi non rispetta i patti»</a> appare chiaro che i due hanno molto chiaro che la crisi greca è solo la fase di riscaldamento per la partita vera che sarà quando a scricchiolare saranno i bilanci statali, ben più grandi, degli altri PIIGS. La Germania non intende rimediare agli errori altrui. Chi vuole l'aiuto del fratello maggiore deve dimostrare di sapersi rialzare da solo.<br />
<br />
Devo ammettere che sono sorpreso dalla capacità di affrontare questa fase della crisi che stanno dimostrando i politici tedeschi, no solo al confronto con le penose caricature che abbiamo in Italia, ma anche al confronto ai più rispettabili politici americani e inglesi che si sono sostanzialmente appiattiti sulle posizioni delle banche.<br />
<br />
Sto cominciando a tifare Angela.Unknownnoreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-5913521937553172533.post-85039778459410178002010-03-13T13:59:00.004+01:002011-08-27T12:21:00.073+02:00Fallimento Lehman Brothers: pubblicato il rapporto ValukasLa notizia più interessante della settimana è la pubblicazione <a href="http://lehmanreport.jenner.com/">del rapporto sul fallimento di Lehman Brothers da parte Anton Valukas</a> l'incaricato di esaminare il caso per conto del governo degli Stati Uniti.<br />
<br />
Le interpretazioni dei giornali italiani sono le più varie, si va <a href="http://finanza.repubblica.it/News_Dettaglio.aspx?del=20100312&fonte=TLB&codnews=694">dagli innocentisti</a>, <a href="http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2010/03/lehman-indagine-fuld-ernest_and_yung.shtml">ai colpevolisti</a> e <a href="http://www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?art_id=887174">ai complottisti</a>.<br />
<br />
Quello che ci interessa puntualizzare è che finalmente si parla di uno dei problemi fondamentali di tutti i sistemi bancari mondiali: la frode. Dal rapporto risulta che i manager della Lehman hanno truccato i conti della banca d'affari per nascondere la leva finanziaria effettiva e addirittura lo stato di insolvenza tecnica già raggiunto settimane prima del collasso. I manager sapevano perfettamente cosa stavano facendo e hanno sempre dichiarato pubblicamente i contrario di ciò che si dicevano in privato.<br />
<br />
Ai vecchi lettori di questo blog nulla di tutto ciò risulterà una sorpresa visto che Lehman Brothers, insieme a numerose altre aziende era stata messa nella nostra lista di aziende a rischio di fallimento in <a href="http://castellidicarte.blogspot.com/2008/06/aziende-in-diversi-stadi-di-crisi.html">uno dei primi post già a giugno del 2008</a>.<br />
<br />
Si aggiunga il fatto che in tutti i casi di fallimento bancario dall'inizio della crisi ad oggi i beni delle banche fallite sono stati valutati molto al di sotto di quanto le stesse istituzioni avevano riportato fino al giorno prima. In tutti i casi. Tipicamente i beni valgono il 30% in meno di quanto risulta dai libri contabili, ma si sono registrati casi di oltre il 50%!<br />
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<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">E a coloro che pensano che si tratta ormai di eventi lontani e irripetibili chiediamo: <a href="http://market-ticker.denninger.net/archives/2070-EXPLOSIVE-Lehman-Where-Are-The-Cops.html">quante altre banche apparentemente sane oggi hanno i conti truccati alla Lehman?</a> Alcune? Molte? Tutte? Inclusa la Federal Reserve?</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5913521937553172533.post-86663079040487541892010-03-09T02:40:00.007+01:002011-03-25T22:54:20.849+01:00Jim Rogers: "Dovrebbero lasciare che la Grecia fallisca"<a href="http://www.zerohedge.com/article/jim-rogers-joins-let-greece-burn-bandwagon-blasts-sovereign-cds-fearmongers">Zero Hedge commenta (en)</a> <a href="http://www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?art_id=883781">un'intervista</a> a <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Jim_Rogers">Jim Rogers</a> su vari temi europei. Come suo solito Rogers esprime con spirito ed estrema schiettezza le proprie opinioni che sono l'esatta antitesi della vulgata giornalistico/politichese su questi temi:<br /><ol><li>l'Europa dovrebbe lasciare che la Grecia fallisca, ciò sarebbe buono per l'euro e per la Grecia stessa,</li><li>se l'Europa lasciasse fallire la Grecia tutti capirebbero che l'euro è una cosa seria e schizzerebbe in alto. Non succederà, ma è quello che dovrebbero fare,</li><li>il problema della Grecia oggi non sono gli speculatori sui CDS, ma i politici greci che hanno speso in deficit e hanno taroccato i conti fino a ieri.</li></ol><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjd4OJa9a1cQ3E8KY8iJMWKHP32XS21DXyTniF50v7vVxuNbetHd3lCZGtANZABHEih5Rsn8eG0ABbCb9cwDQNkWIoEnlb75D51vLPWPs9uCMx3Mj5IhalwvTvH5iebyu2SPL15SsjZTAM/s1600-h/image-39157-galleryV9-rmkb.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjd4OJa9a1cQ3E8KY8iJMWKHP32XS21DXyTniF50v7vVxuNbetHd3lCZGtANZABHEih5Rsn8eG0ABbCb9cwDQNkWIoEnlb75D51vLPWPs9uCMx3Mj5IhalwvTvH5iebyu2SPL15SsjZTAM/s320/image-39157-galleryV9-rmkb.jpg" /></a></div><div>Riguardo a quest'ultimo tema il primo ministro greco George Papandreou sta facendo <a href="http://www.zerohedge.com/article/full-speech-greece-pm-papandreou-brookings-speculators-now-threaten-entire-global-economy">un'intensa campagna di scaricabarile (en)</a> che Rogers fulmina con una battuta: "Pensi forse che siano stati gli speculatori a produrre un deficit del 12% del PIL? Ovviamente no, sono stati i Greci a farlo, sono stati i politici greci!"</div><div><br /></div><div>Altrettanto fulminante il commento di Tyler Durden:</div><blockquote><i>And with every financial professional already on the same side of the boat as Rogers, politicians are now left on their own to do what they know best: i.e., the wrong thing... over and over again...</i></blockquote><blockquote>E con ogni professionista della finanza già sullo stesso lato della barca di Rogers i politici vengono lasciati soli a fare quello che sanno fare meglio, ossia la cosa sbagliata... ancora e ancora un'altra volta...</blockquote>Stiamo vivendo il primo vero test di solidità dell'euro. La probabilità che la moneta unica sia sacrificata sull'altare del breve termine politico sembrano altissime, ma la Merkel forse ancora non si è arresa. Seguiamo con apprensione.<br /><br /><b>Aggiornamento:</b> su segnalazione di tfrab ho aggiornato l'immagine includendo l'asse degli anni. L'esplosione del debito parte nel 2008 e include le previsioni fino al 2011. Si tratta del debito pubblico come riportato dalla Grecia e non corregge le falsificazioni fatte a partire dal 2001. L'immagine è presa da <a href="http://www.spiegel.de/international/business/0,1518,665679,00.html">un articolo dello Spiegel</a>.Unknownnoreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-5913521937553172533.post-28441711631063556842009-12-16T01:46:00.005+01:002011-03-25T22:54:20.873+01:00Dall'Austria all'Irlanda la crisi finanziaria torna a stringere l'EuropaAll'ultimissimo momento il vicino emirato Abu Dhabi ha scongiurato <a href="http://castellidicarte.blogspot.com/2009/12/dubai-holding-world-default.html">l'imminente default di Dubai World</a>, grazie <a href="http://www.dubaicityguide.com/site/news/news-details.asp?newsid=27215">a un prestito da $10 miliardi</a>. Tuttavia le prospettive per l'emirato di Dubai e soprattutto per i sui creditori esteri non sembrano affatto rosee soprattutto perché, come notato da Karl Denninger, <a href="http://market-ticker.denninger.net/archives/1725-UAE-Joins-Bailout-World-Dubai.html">la retorica ufficiale è molto attenta nello specificare che gli aiuti di Stato sono mirati ai creditori locali</a>.<br /><br />Ma per il momento Dubai ha perso i riflettori di questo atto della crisi che invece si sono rivolti sull'Europa.<br /><br />Infatti, mentre è tutt'ora in corso la rotta dei mercati finanziari greci, <a href="http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2009/12/grecia-piano-anticrisi-papandreou.shtml">tanto drammatica da strappare al premier Papandreou parole come "taglio della spesa" e "aumento delle tasse"</a>, rientrano ufficialmente nel vortice della crisi finanziaria anche Austria e Irlanda.<br /><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoxVHSh8cKEqXPGpAJLkc26koiietrAnOcnYGFPM9M-g7Ge0umWzm-rUsGThh_yPYyTmk1GD6JsDnvrSh7bUW2Ej39cHxyR3d-3Uf_EHrjS3Vg4xNo2Hem9wQk4NsRXzx4pdi_xa-D35c/s1600-h/Austriabank_386265gm-a.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoxVHSh8cKEqXPGpAJLkc26koiietrAnOcnYGFPM9M-g7Ge0umWzm-rUsGThh_yPYyTmk1GD6JsDnvrSh7bUW2Ej39cHxyR3d-3Uf_EHrjS3Vg4xNo2Hem9wQk4NsRXzx4pdi_xa-D35c/s320/Austriabank_386265gm-a.jpg" /></a><br /></div><br />L'altro ieri <a href="http://finanza.repubblica.it/News_Dettaglio.aspx?del=20091214&fonte=TLB&codnews=642">il governo austriaco ha nazionalizzato la quinta banca del Paese la Hypo Alpe Adria</a> concedendo un pacchetto di aiuti da 5,5 miliardi di euro. Che si sommano ai 90 miliardi di euro di aiuti di Stato già necessari per salvare le banche austriache a causa della forte esposizione verso i paesi dell'Est Europa citata tempo fa in <a href="http://castellidicarte.blogspot.com/2008/11/default-sul-debito-pubblico-italiano-e.html">Default sul debito pubblico italiano e uscita dall'euro, può accadere veramente?</a><br /><br />E ieri è toccato al governo irlandese di dover ammettere la necessità di <a href="http://www.zerohedge.com/article/greek-austrian-and-irishman-enter-bailout-bar-ireland-joins-2nd-round-european-collapse-brig">aumentare dal 25% al 50% la quota di capitale pubblico nelle due maggiori banche del Paese</a> per rafforzarne il capitale. Che tradotto vuol dire per ripianare le perdite, già realizzate o previste, dell'ordine di qualche miliardo di euro.<br /><br />Qualcuno è ancora sorpreso che il cambio euro dollaro sia passato da 1,51 a 1,45 in due settimane?Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5913521937553172533.post-63098230537989737902009-12-11T02:44:00.007+01:002011-08-27T13:33:45.514+02:00Il rischio di default della Grecia si insinua nel debito della regione LombardiaFinalmente trovo un eccellente articolo finanziario su un giornale italiano e si tratta addirittura un articolo di inchiesta su cui i diretti interessati hanno preferito non commentare. Si tratta di merce rara e va accolta con tutti gli onori, complimenti a Morya Longo.<br />
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L'articolo sul Sole24Ore di ieri <a href="http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2009/12/grecia-pirellone-formigoni.shtml">Il pericolo greco minaccia il debito della Regione Lombardia</a> racconta come più di 100 milioni di euro di titoli di Stato della Grecia (vedi <a href="http://castellidicarte.blogspot.com/2009/12/grecia-rischio-di-default-sul-debito.html">Grecia: rischio di default sul debito pubblico, è una cosa seria?</a>) siano in questo momento parcheggiati presso la UBS su un fondo della regione Lombardia con l'accordo che il potenziale rendimento dei titoli rimane alla banca svizzera mentre le potenziali perdite rimangono in capo ai cittadini lombardi. Invito a leggere l'articolo nella sua interezza perché l'operazione descritta è l'archetipo delle operazioni finanziarie fatte dalle nostre amministrazioni pubbliche, in cui l'incompetenza dei nostri amministratori è superata solo dal disprezzo dei banchieri per il benessere finanziario dei propri clienti. Ovviamente la notizia è quella del contagio del rischio greco su una amministrazione pubblica italiana che in teoria poco o nulla ha da spartire con la Grecia. Una componente fondamentale del panico del 2008/2009 è stata proprio questa: in un mondo finanziario così interconnesso e complesso (spesso inutilmente complesso) non è possibile prevedere dove affiorerà il prossimo cadavere e l'unica strategia di investimento possibile è di assumere che i cadaveri siano ovunque.<br />
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Come valore aggiunto però vorrei sottolineare come in questa operazione finanziaria ci sono una serie di chicche che non sarei mai riuscito a predisporre in un esempio di fantasia. <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRnASfIbD9Fie2Wt_P0vhfwvzVLlD725jgRsdQ1tmkJlVi7yn4neZn8TF4-3mucfh2BWmP6s0I67puSff0SZ8joEn4H4Jq6dPf5VmLm1eLPtxNErMWoSkf1drGg1MofAFB1cGER8JbFKY/s1600-h/ubs2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRnASfIbD9Fie2Wt_P0vhfwvzVLlD725jgRsdQ1tmkJlVi7yn4neZn8TF4-3mucfh2BWmP6s0I67puSff0SZ8joEn4H4Jq6dPf5VmLm1eLPtxNErMWoSkf1drGg1MofAFB1cGER8JbFKY/s320/ubs2.jpg" /></a></div><br />
Cominciamo con il flagrante conflitto di interessi di UBS che piazza ad un proprio cliente (la regione Lombardia) dei titoli emessi da un'altro proprio cliente (il governo greco), evidentemente perché non è riuscita a smerciarli allo stesso prezzo presso investitori più accorti. Naturalmente incassando commissioni su entrambi i fronti.<br />
<br />
Inoltre, l'intero accordo si basata sulla premessa che per qualche ragione sia conveniente per la regione Lombardia avere contemporaneamente un debito a lungo termine verso gli obbligazionisti e un credito a breve termine presso UBS. Le banche fanno il grosso dei propri utili, che non sono pochi, facendo esattamente l'opposto, concedono credito a lungo termine finanziandolo con debito a breve.<br />
<br />
Dulcis in fundo, l'articolo sostiene che secondo gli accordi i proventi del fondo vanno alla UBS che però non lo garantisce, quindi la banca svizzera ha potuto allegramente riempirlo dei titoli più rischiosi in circolazione perché sono quelli che rendono di più... fino al giorno in cui vanno in default, ma questa eventualità non è un suo problema. Se le cose stanno veramente così si tratta di un clamoroso esempio del gioco d'azzardo preferito dalle banche il "testa o croce", nella famigerata variante: "Testa vinco io, croce tu perdi".<br />
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Sempre di più <a href="http://castellidicarte.blogspot.com/2009/09/la-luce-alla-fine-del-tunnel_19.html">La luce alla fine del tunnel...</a> non mi rassicura affatto.Unknownnoreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-5913521937553172533.post-71322580698757651422009-12-08T20:20:00.007+01:002011-03-25T22:54:20.932+01:00Grecia: rischio di default sul debito pubblico, è una cosa seria?Dopo il breve panico finanziario acceso nel Golfo Persico, e di cui abbiamo parlato in <a href="http://castellidicarte.blogspot.com/2009/12/dubai-holding-world-default.html">Dubai Holding fa paura dopo il default di Dubai World</a>, i mercati del credito si trovano ora a fronteggiare una nuova crisi di confidenza centrata sul rischio di default sul debito pubblico. E questa volta si tratta di un a Paese occidentale e addirittura interno all'Unione Europea: la Grecia.<br /><br />Chi ci segue non sarà sorpreso di scoprire che l'Europa ha numerosi scheletri nell'armadio nella forma di Paesi che hanno seri problemi di gestione del debito pubblico, se ne è parlato ampiamente già da novembre dell'anno scorso:<br /><ul><li><a href="http://castellidicarte.blogspot.com/2008/11/rischio-default-paesi-cds-credit.html"><span style="font-family: inherit;">Il rischio di default dei Paesi secondo i CDS (Credit Default Swaps)</span></a></li><li><a href="http://castellidicarte.blogspot.com/2008/11/default-sul-debito-pubblico-italiano-e.html"><span style="font-family: inherit;">Default sul debito pubblico italiano e uscita dall'euro, può accadere veramente?</span></a></li><li><a href="http://castellidicarte.blogspot.com/2009/01/rating-debito-pubblico-italiano.html"><span style="font-family: inherit;">Standard & Poor's conferma il rating sul debito pubblico italiano</span></a></li></ul><span style="font-family: inherit;">Ai problemi cronici dei cosiddetti PIGS (Portogallo, Italia, Grecia e Spagna) si sono aggiunte prepotentemente l'Irlanda e in maniera meno plateale anche l'Austria. In proposito è molto interessante </span><a href="http://www.cmavision.com/news/view/cma-releases-sovereign-risk-report-for-q3-2009/"><span style="font-family: inherit;">il rapporto trimestrale di CMA sulla probabilità cumulativa di default dei titoli di Stato di tutto il mondo</span></a><span style="font-family: inherit;"> elaborato a partire dal valore di mercato dei Credit Default Swaps.<br /><br />Ora la debolezza del governo greco comincia a preoccupare seriamente, soprattutto perché<a href="http://it.finance.yahoo.com/notizie/grecia-fitch-taglia-rating-a-bbb-outlook-negativo-reuters_ids-49ca0f1667e9.html"> il debito pubblico greco stato declassato a BBB+ da Fitch</a>, la più piccola delle tre agenzie di rating semi-monopoliste, ed <a href="http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2009/12/grecia-standard-poor-rating.shtml">è stato messo in revisione da parte delle altre due</a>. <a href="http://www.cmavision.com/market-data">Questa mattina la probabilità cumulativa di default è di oltre il 16% nei prossimi 5 anni</a> (come termine di paragone l'Italia è data intorno al 6%, mentre Germania e Stati Uniti intorno al 2%).<br /><br />Allo stato attuale non so giudicare il rischio di un evento di default imminente, come nel caso di Dubai World, ed è interamente possibile che si tratti di un semplice riprezzamento del rischio simile a quello che è avvenuto ad esempio per Argentina, Lituania e Islanda diversi mesi fa senza che il default si materializzasse nell'immediato.<br /><br />Come italiani, abbiamo tutto l'interesse a seguire con attenzione quello che succede ad un membro dell'Unione Europea e dell'euro in difficoltà finanziarie, può tornarci utile.</span>Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5913521937553172533.post-48767735110496437592009-12-06T22:10:00.005+01:002011-03-25T22:54:20.954+01:00Dubai Holding fa paura dopo il default di Dubai WorldNelle ultime settimane il rischio di default sui titoli di Stato emessi dai Paesi ha finalmente fatto capolino sulle prime pagine dei giornali a causa <a href="http://www.corriere.it/economia/09_novembre_26/dubai-rischio-fallimento-borse-picco_7fc615f8-daa5-11de-a7cd-00144f02aabc.shtml">del default della finanziaria pubblica Dubai World</a>. Ma per capire cosa è successo bisogna partire la lontano. <br /><br /><b><span style="font-family: inherit;">Dubai in corsa come capitale finanziaria mondiale</span></b><br /><br />Il boom immobiliare del piccolo emirato arabo di Dubai sarà probabilmente utilizzato come definizione di bolla speculativa immobiliare per generazioni e mi sento un po' in colpa a non averlo segnalato prima tra i Paesi da tenere d'occhio.<br /><br />A differenza del vicino Abu Dhabi l'<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Dubai">emirato di Dubai</a> non ha riserve petrolifere degne di nota e il grosso dell'economia locale è basata sul turismo e sui servizi finanziari erogati ai ricchi e più turbolenti vicini. A partire dalla guerra del Golfo degli primi anni '90 Dubai si è affermato come capitale finanziaria regionale e nelle intenzioni del governo, tutt'altro che democratico, ha tentato di proporsi come centro finanziario di livello mondiale, in concorrenza diretta niente meno che con Londra e New York.<br /><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPTTOCFiYvuwOyh6nlLUZxOJPyiKQcODZTNtK3oKuLaVhbCePQuTkej4qaBRQYtfKRbRY8sAwoy2HKLGnRHHNilvtv8bE8MrbDip7oet5XMPCsP1V5T790LcsXptjWXW426o4LEdyPv4A/s1600-h/dubai-1990.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPTTOCFiYvuwOyh6nlLUZxOJPyiKQcODZTNtK3oKuLaVhbCePQuTkej4qaBRQYtfKRbRY8sAwoy2HKLGnRHHNilvtv8bE8MrbDip7oet5XMPCsP1V5T790LcsXptjWXW426o4LEdyPv4A/s320/dubai-1990.png" /></a><br /></div><br />I piani in grande dello sceicco Maktoum III bin Rashid Al Maktoum e del suo successore Mohammed bin Rashid Al Maktoum si sono sposati con il boom immobiliare mondiale e hanno trasformato un lembo di deserto affacciato sul Golfo Persico in <a href="http://globaleconomicanalysis.blogspot.com/2008/02/where-is-all-oil-money-going.html">una città in cui non era previsto alcun limite al lusso e allo sfarzo in nome del mirabolante futuro di capitale finanziaria mondiale</a>. Dubai City ospita (o ospiterà se e quando saranno completati) tra l'altro: <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Burj_Dubai">il grattacielo più alto del mondo</a>, tre <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Palm_Islands">arcipelaghi</a> <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/The_World_%28archipelago%29">artificiali</a>, un mega-centro commerciale <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Ski_Dubai">con 5 piste da sci indoor</a> e <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Dubai_International_Airport">uno dei maggiori aeroporti mondiali</a>.<br /><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkIAq4JDZ1LXM78Ku4wlxT0YEWIWNnj6Hq9DaJKCFCxIARFWlREteKt2bTolFFePDMcoR_r2ccYTAdwJQA7cOJ4bijS3_ERP67XMkBr0qYqhIQIeqS2ivlrYMgnA6G0GqHRquU_zddwrw/s1600-h/dubai-2007.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkIAq4JDZ1LXM78Ku4wlxT0YEWIWNnj6Hq9DaJKCFCxIARFWlREteKt2bTolFFePDMcoR_r2ccYTAdwJQA7cOJ4bijS3_ERP67XMkBr0qYqhIQIeqS2ivlrYMgnA6G0GqHRquU_zddwrw/s320/dubai-2007.png" /></a><br /></div><br />Naturalmente le varie banche d'affari che hanno investito e fatto investire a Dubai hanno dimostrato senza ombra di dubbio la viabilità economica di costruire 5 piste da sci indoor nel bel mezzo del deserto con una quantità di meticolose analisi di mercato basate sul previsto arrivo di orde di banchieri e hedge fund managers. Ma non dovrebbero le stesse analisi dimostrare che identiche piste da sci indoor sarebbero almeno altrettanto redditizie a Londra e a New York? Città che sono già oggi zeppe di banchieri e hedge fund manages?<br /><br /><b>La bolla immobiliare scoppia</b><br /><br />Con l'avvento della crisi mondiale il futuro del grande centro finanziario sembra decisamente più incerto e dei i numerosissimi cantieri ancora aperti molti sono fermi per problemi finanziari o per mancanza di acquirenti finali. Sembra che qualcuno si sia finalmente chiesto la fatidica domanda: "Ma cosa ci faccio con un isola da sei milioni di dollari davanti a un pezzo di deserto se non trovo un altro gonzo a cui venderla a sette?"<br /><br />Come da copione molti dei compratori sono fortemente indebitati con le banche locali e si sono trovati in brevissimo tempo con i mutui superiori al valore degli immobili acquistati. Salvo che a Dubai chi non paga i debiti finisce dritto in galera e le carceri dell'emirato sono forse l'unico bene immobile nemmeno sfiorato dal boom del lusso. Così si moltiplicano le storie di occidentali indebitati fino al collo che lasciano tutto e fuggono clandestinamente dal Paese, tanto che le auto abbandonate nel parcheggio dell'aeroporto internazionale sono diventate un elemento del paesaggio.<br /><br /><b>Il default di Dubai World </b><br /><br />Il 25 novembre la finanziaria statale Dubai World, coinvolta in tutti i progetti immobiliari più stravaganti dell'emirato, <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Dubai_World#2009_debt_standstill">ha chiesto ai propri creditori di poter posticipare il pagamento di un debito di $3.5 miliardi in scadenza a fine anno almeno fino a maggio 2010</a>. Se il pagamento non avverrà a dicembre, anche se la richiesta fosse accolta le agenzie di rating dichiarerebbero il debito in default, anche se solo parziale.<br /><br />Il debito totale di Dubai World è stimato in $59 miliardi, quasi interamente detenuto da stranieri e <a href="http://www.calculatedriskblog.com/2009/11/dubai-government-will-not-stand-behind.html">il governo di Dubai ha detto a chiare lettere che non intende accollarsi le perdite</a>. Dopo l'iniziale reazione di panico i mercati finanziari si sono rapidamente scrollati di dosso la notizia, ma la portata dell'evento in sé e soprattutto del possibile effetto domino ancora non è chiara.<br /><br />A chi fosse interessato consiglio i seguenti link:<br /><ul><li>Zero Hedge: <a href="http://www.zerohedge.com/article/dubai-digits">Dubai in cifre</a> </li><li>The Baseline Scenario: <a href="http://baselinescenario.com/2009/11/28/does-dubai-matter-ask-ireland/">un esempio di domino: i riverberi sulle banche irlandesi</a> </li><li>Zero Hedge: <a href="http://www.zerohedge.com/article/quantifying-external-uae-and-dubai-loss-exposure">chi è esposto al richio di Dubai</a> (la vox populi è che le banche inglesi siano le più esposte, in particolare HSBC e Royal Bank of Scotland)</li><li>Karl Denninger: <a href="http://market-ticker.denninger.net/archives/1700-Weekend-Round-Up-For-125.html">connessioni tra la crisi di Dubai e i salvataggi delle banche USA nel 2007</a></li><li>Google Maps: <a href="http://maps.google.it/?ie=UTF8&t=h&ll=25.117932,55.123901&spn=0.666474,1.507874&z=10">l'inquietante vista satellitare di tutti i cantieri ancora aperti (e molti fermi)</a>, in particolare l'arcipalago a forma di mondo è praticamente disabitato<br /></li></ul><b>E ora si guarda a Dubai Holding</b><br /><br /><a href="http://business.timesonline.co.uk/tol/business/industry_sectors/banking_and_finance/article6945901.ece">L'attenzione del mondo finanziario si è ora spostata su un altro colosso finanziario a controllo pubblico la Dubai Holding</a> che è la società che controlla la fortuna dello sceicco stesso e che ha accumulato miliardi di debiti al fine di finanziare lo sviluppo immobiliare commerciale a Dubai. Dubai Holding oltre ad essere, secondo una persona informata sui fatti, una "bloody mess" (tradurrei con "un casino assurdo" se mi concedete la licenza) è anche una proprietà della famiglia reale e come tale non segue le normali regole in caso di fallimento o di liquidazione. Prestare soldi a uno sceicco che nella propria terra può farsi le leggi che vuole potrebbe rivelarsi una idea anche peggiore di concedere un mutuo a un disoccupato di Miami.<br /><br />Mai fu più appropriata l'espressione: "castelli di sabbia".Unknownnoreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-5913521937553172533.post-55626156087171345622009-11-13T23:19:00.004+01:002011-03-25T22:54:20.975+01:00La Federal Reserve Bank of New York, il tuo nuovo padrone di casaDel groviglio di interventi straordinari realizzati dalla Federal Reserve durante i lunghi mesi del panico finanziario si sa tutt'ora poco e niente. La FED si è praticamente asserragliata dietro l'assioma che è assolutamente indispensabile mantenere il segreto assoluto al fine di garantire la stabilità finanziaria degli Stati Uniti. Non si deve sapere quali operazioni siano state fatte, chi ne sia stato il beneficiario e a quali condizioni, e soprattutto mai e poi mai si può rivelare come sia composto lo stato patrimoniale della FED.<br /><br />Non valgono tutti i segni di ripresa dell'economia e dei mercati finanziari sbandierati ai quattro venti quando si tratta di dimostrare quanto governo e burocrazia siano stati bravi nel "salvarci" dalla "Seconda Grande Depressione", semplicemente regalando soldi gratis alle banche. Se solo trapelasse qualche dettaglio su "cosa" effettivamente è stato fatto, si rischierebbe istantaneamente il caos. Ma non solo il grande pubblico, nemmeno il Congresso americano potrebbe reggere a una vista del genere. Solo i banchieri centrali hanno lo stomaco per conoscere i dettagli. A noi basti sapere che tutto quello che hanno fatto lo hanno fatto per noi e i guadagni stratosferici delle banche "salvate" lo stanno a testimoniare.<br /><br />Nonostante la difesa tetragona del segreto dell'attività della FED molto lentamente stanno emergendo alcuni particolari su alcune delle operazioni. L'ultima chicca è particolarmente gustosa: <a href="http://globaleconomicanalysis.blogspot.com/2009/10/fed-owns-deserted-oklahoma-city-mall.html">la FED è diventata l'orgoglioso proprietario di un centro commerciale a Oklahoma City (en)</a>, un gioiello di architettura commerciale che ha l'unico difetto di essere totalmente deserto.<br /><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://uk.reuters.com/resources/r/?m=02&d=20091021&t=2&i=12031112&w=450&r=2009-10-21T173314Z_01_BTRE59K00C300_RTROPTP_0_USA-FED-BAILOUT" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://uk.reuters.com/resources/r/?m=02&d=20091021&t=2&i=12031112&w=450&r=2009-10-21T173314Z_01_BTRE59K00C300_RTROPTP_0_USA-FED-BAILOUT" width="320" /></a><br /></div><br />Ma come è potuto accadere che la banca centrale più influente del mondo si trovi a contrattare gli affitti con dei negozianti di abbigliamento di Oklahoma City?<br /><br />La storia inizia a marzo del 2008 con <a href="http://castellidicarte.blogspot.com/2008/06/il-collasso-di-bear-stearns-una-morte.html">il collasso di Bear Stearns</a> che viene "salvata" da JPMorgan con l'aiuto della Federal Reserve Bank di New York. Ossia JPMorgan, temendo di essere la tessera immediatamente successiva del potenziale domino, acquista il meglio di Bear Stearns per $1.1 miliardi, ma solo dopo aver lasciato alla FED la patata bollente di $29 miliardi di strumenti finanziari "illiquidi", o per maggiore precisione di dubbio valore.<br /><br />Uno di questi strumenti finanziari "illiquidi" era un prestito al costruttore del centro commerciale di Oklahoma City garantito dall'immobile stesso. Una volta terminato il centro commerciale non è decollato e il costruttore ha mollato baracca e burattini al malcapitato finanziatore che si ritrova in mano una struttura vuota di valore molto minore del prestito residuo.<br /><br />Un eccellente esempio di cosa sia esattamente il collasso del mercato immobiliare commerciale attualmente in corso negli Stati Uniti. E anche in Italia si direbbe, per lo meno a giudicare dalla quantità di cartelli "Affittasi uffici" e "Affittasi locali commerciali" che trovo sulla strada per andare a lavoro.Unknownnoreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-5913521937553172533.post-22458162739305200892009-11-04T01:58:00.012+01:002011-03-25T22:54:20.999+01:00CIT Group è il quinto fallimento più grande della storia, ma nessuno sembra accorgerseneCome ampiamente previsto e atteso CIT Group, una finanziaria indipendente specializzata nel credito alle piccole e medie imprese, <a href="http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2009/11/cit-group-fallimento-banca-americana.shtml">ha presentato i libri al tribunale fallimentare di New York richiedendo di seguire la strada della ristrutturazione del debito detta "Chapter 11"</a>.<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrQTiox7JZFe0QCaYyrTcORJyUNf5av1qahmUvoJFHx2n-ALkY04c2H9qZWlZxxJCqass34AqXeMmpsFIdL8LszpbiGc6gFmm5jyhjZAKG-WTAxfSqZBeFdVupZpoGDI64_plJqfCjnYU/s1600-h/liquida.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><br /></a>In un fallimento di tipo "Chapter 11" il tribunale proporrà ai creditori dell'azienda un taglio sul valore del debito in cambio della proprietà dell'azienda. Ovviamente i proprietari precedenti, ossia gli azionisti e i possessori di azioni privilegiate, rimangono con in mano un pungo di mosche. Tra loro figura anche il governo americano che in uno dei numerosi piani di salvataggio aveva acquistato un paio di miliardi di dollari azioni privilegiate nell'ambito del famigerato piano TARP.<br /><br /><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgx3xJHzSI3kSWB_SxHMclKpRiLXSJeBxnZn4TwCBylBHugU5GjiacnIbly82ENFx5yHM_Ry7tQvwaOjpeLUBf0-b_Ye3ErjjgqMTGjFjeiVcZmrKUBBOPMWbOtA7N8tC9gihGHnEdcr58/s1600/cit-failboat.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgx3xJHzSI3kSWB_SxHMclKpRiLXSJeBxnZn4TwCBylBHugU5GjiacnIbly82ENFx5yHM_Ry7tQvwaOjpeLUBf0-b_Ye3ErjjgqMTGjFjeiVcZmrKUBBOPMWbOtA7N8tC9gihGHnEdcr58/s320/cit-failboat.jpg" /></a><br /></div><br />CIT Group è stata colpita dalla crisi economica che ne ha falcidiato i clienti e soprattutto dal collasso del mercato immobiliare commerciale tutt'ora in corso. In sostanza le piccole e medie aziende ottenevano da CIT dei finanziamenti commerciali utilizzando i propri immobili come garanzia o addirittura ottenevano dei mutui per poter costruire nuovi immobili. In una replica quasi esatta del mercato dei mutui sugli immobili residenziali da una parte la crisi economica ha impedito all'azienda di pagare e e dall'altra il crollo del valore degli immobili commerciali ha reso le garanzie non sufficienti a recuperare il credito residuo.<br /></div><div><br /></div>Il motivo principale per cui i $70 miliardi di debiti di CIT fanno così poca paura rispetto <a href="http://castellidicarte.blogspot.com/2008/09/il-collasso-di-lehman-brothers-e-la.html">ai $600 miliardi di Lehman Brothers</a>, che ha gettato <a href="http://castellidicarte.blogspot.com/2008/09/la-settimana-che-cambi-il-sistema.html">i mercati finanziari mondiali nel panico più assoluto per giorni</a>, è che il fallimento era stato previsto e preparato da tempo. Durante i numerosi tentativi di salvataggio degli ultimi mesi una parte delle perdite sono state trasferite sul contribuente americano e le numerose banche di Wall Street che figurano tra i creditori hanno ottenuto i trattamenti di favore che ritenevano opportuni. Inoltre utilizzando il fallimento "Chapter 11" l'azienda può di fatto continuare ad operare e una volta approvato il piano di ristrutturazione del debito ha la possibilità di fare utili. Almeno per un po' di tempo.<br /><br />La dirigenza di Lehman Brothers di contro non aveva preparato un piano per tentare il fallimento "Chapter 11", perché fino all'ultimo si aspettava un salvataggio governativo. Quando poi il salvataggio è stato giudicato troppo oneroso da Paulson e Bernanke per Lehman non rimaneva che la strada del "Chapter 7" ossia la liquidazione forzosa dei beni dell'azienda, <a href="http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20601087&sid=ainXunmcK3kw">che poi si sono rivelati di valore spaventosamente inferiore rispetto a quanto iscritto a bilancio (en)</a>.<br /><br />Questo è il punto fondamentale: CIT Group non sarà costretta a vendere i propri beni, ma potrà continuare a iscriverli a bilancio utilizzando valori di pura fantasia... e così l'intera Wall Street. Non c'è nulla di cui preoccuparsi.Unknownnoreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-5913521937553172533.post-86399595063664208632009-10-08T00:07:00.007+02:002011-03-25T22:54:21.022+01:00La Lettonia nuovamente a rischio di default fa paura alle banche SvedesiTorniamo su un tema che ci aveva appassionato nei lontani giorni del panico finanziario, <a href="http://castellidicarte.blogspot.com/2009/06/i-bond-dellimf-gli-investitori.html">il rischio di default dei Paesi Baltici ed in particolare della Lettonia</a>.<br /><br />Yves Smith di Naked Capitalism ha la traduzione inglese di un articolo svedese<a href="http://www.nakedcapitalism.com/2009/10/sweden-prepares-for-financial-collapse-in-latvia-and-major-bank-losses-at-home.html"> riguardo allo stato delle trattative tra Lettonia e IMF</a>. Il bilancio preventivo per il 2010 dovrebbe essere approvato entro questo mese e i draconiani tagli di spesa richiesti dall'IMF per concedere l'agognato prestito sembrano ben lontani dal poter essere approvati da un governo che al contrario rischia il collasso. Da giorni circolano vari scenari di default o svalutazione della moneta lettone e ci si domanda quali banche rimarranno coinvolte e in che misura. <a href="http://uninews.unicredit.it/it/articoli/page.php?id=11221">E soprattutto quale sia il rischio che si inneschi un effetto domino con le altre economie in difficoltà</a>, più o meno vicine.<br /><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimxrS9UCproeyANSwPuQHBTUNHiDMzAqMJDnpJ58JjnwZ9-ai3q-xExaOfGeEEYsWIaAhgHr9Efr5N2u9aHEW9UdJW1H0ko6Z2lHCnaXxMLkhJcaJILMbd_R7eB2d1-zvfDyaSH-iAe_I/s1600-h/lettonia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimxrS9UCproeyANSwPuQHBTUNHiDMzAqMJDnpJ58JjnwZ9-ai3q-xExaOfGeEEYsWIaAhgHr9Efr5N2u9aHEW9UdJW1H0ko6Z2lHCnaXxMLkhJcaJILMbd_R7eB2d1-zvfDyaSH-iAe_I/s320/lettonia.jpg" /></a><br /></div><br />Per quello che se ne sa le banche svedesi sono particolarmente esposte avendo elargito prestiti in euro a privati e aziende che oltre alla drammatica crisi economica (PIL a -18% in un anno) rischiano anche di dover far fronte ad una massiccia svalutazione della propria moneta, che corrisponde ad un aumento reale del debito residuo. Per quanto l'economia della Lettonia sia decisamente piccola nel caso che l'accordo con l'IMF salti il governo svedese è preparato ad affrontare una seria crisi bancaria. Naturalmente il fatto che lo scenario del default lettone è sul tappeto da diversi mesi ha dato tempo a banche e governi di prendere contromisure e implementare strategie di minimizzazione del danno. Anche nel caso che il sistema finanziario della Lettonia collassi in maniera simile a quello islandese gli effetti sul sistema finanziario mondiale dovrebbero essere molto limitati. Purché non si estenda il contagio.<br /><br />Secondo il Ministero degli Affari Esteri <a href="http://www.esteri.it/rapporti/pdf/lettonia.pdf">la banca italiana più esposta è la solita Unicredit</a> che però ha una penetrazione sul mercato lettone significativamente più bassa che negli altri paesi dell'est Europa e anche negli scenari peggiori non dovrebbe risentirne granché. Ancora, purché non si estenda il contagio.<br /><br /><b>Aggiornamento:</b> oops! qualche ora dopo aver pubblicato questo post <a href="http://www.nakedcapitalism.com/2009/10/latvia-in-crisis-threatens-to-stiff-swedish-banks-with-mini-jubilee.html">è circolata la notizia che un'asta di debito pubblico lettone è andata deserta</a> e che il ministro delle finanze ha assicurato che il Lat non verrà svalutato. Come nota Yves Smith, quando un Paese arriva a dover negare di voler svalutare la propria moneta, di solito è ormai troppo tardi.Unknownnoreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-5913521937553172533.post-88845440648420317262009-10-04T11:20:00.002+02:002011-03-25T22:54:21.042+01:00Occupazione e disoccupazione negli Stati Uniti: ma quale "ripresa imminente"?Venerdì il consueto appuntamento con il <a href="http://www.bls.gov/">Bureau of Labor Statistics</a> (BLS) per i dati mensili sull'occupazione USA è stato particolarmente interessante e per niente rassicurante sullo stato dell'economia americana. Il dato che fa i titoli dei giornali è stato piuttosto negativo e peggiore delle attese, <a href="http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2009/10/disoccupazione-usa-settembre.shtml">260.000 post di lavoro persi ad agosto e disoccupazione al 9,8%</a>, ma i dettagli interni, quelli che sui giornali specializzati quando va bene finiscono nei meandri delle pagine di economia, sono seriamente preoccupanti.<br /><br />Cominciamo con la drammatica contrazione di circa 1 milione di unità di <i>forza lavoro</i> e <i>occupazione</i> ad agosto segnalata da Karl Denninger in <a href="http://market-ticker.denninger.net/archives/1485-September-Unemployment-ACTUAL-LOSS-995k.html">September Unemployment: ACTUAL LOSS 995k</a>. Ricordiamo che la forza lavoro è composta dai cittadini <i>occupati</i> più quelli che stanno <i>attivamente cercando lavoro</i> e che il <i>tasso di disoccupazione</i> è la percentuale di chi cerca attivamente lavoro sul totale della forza lavoro. Grazie a questa definizione quando un disoccupato smette di cercare attivamente lavoro, ad esempio perché scoraggiato, il tasso di disoccupazione <i>diminuisce</i>! Da mesi ormai il tasso ufficiale di disoccupazione U3 viene calmierato dalla massa di ex-disoccupati che escono dalla forza lavoro.<br /><br />In <a href="http://www.calculatedriskblog.com/2009/10/employment-population-ratio-10.html">Employment-Population Ratio, 10% Unemployment, Part Time Workers</a> anche Calculated Risk si occupa di altri indicatori del mercato del lavoro e presenta, come suo solito, degli interessanti grafici sugli andamenti di lungo periodo. Il dato più preoccupante che emerge è quello sulla partecipazione al lavoro, ossia il rapporto tra occupati e popolazione, riprodotto sotto, che è letteralmente precipitato in un paio d'anno a livelli visti l'ultima volta all'inizio degli anni '80.<br /><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhT0y8ajdrrakfYKnQVXbQp3GvIPjybS-0Tep2SiP2286JxU1Z1bCHElN4fcsLCq-Cd_rfbqOWHQHuzYYKIHUKSGldrXmCv_DV2h1NKBPhnaM39-rMkWxRVBACrsbCx3S6C06ZQV72IuY/s1600-h/EmployPoP.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhT0y8ajdrrakfYKnQVXbQp3GvIPjybS-0Tep2SiP2286JxU1Z1bCHElN4fcsLCq-Cd_rfbqOWHQHuzYYKIHUKSGldrXmCv_DV2h1NKBPhnaM39-rMkWxRVBACrsbCx3S6C06ZQV72IuY/s320/EmployPoP.jpg" /></a><br /></div><br />L'altro dettaglio ignorato dalla stampa, <a href="http://www.zerohedge.com/article/bls-discloses-it-has-overrepresented-payroll-data-824000-or-15">ma non da Zero Hedge</a>, è stata la candida ammissione del BLS di aver probabilmente sottostimato il numero dei posti di lavoro persi nell'ultimo anno di circa 800,000 unità, su un totale di 4,8 milioni che erano stati riportati. Ma la cosa non sarà ufficiale fino a febbraio del 2010 e i paladini delle "ripresa imminente" si prenderanno la licenza di ignorare il dato fino ad allora. Riporto sotto un altro grafico tratto da Calculated Risk <a href="http://www.calculatedriskblog.com/2009/10/comparing-employment-recessions.html">che ci aiuta a visualizzare l'impatto della correzione nel confronto con altre recessioni</a>.<br /><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLjFN-CQglgKcRkKzYaKz0dHNIH2wd6Dco8nVbUXymAiynlNBGF8gmptiDELmAq-mpIQPSwIkZAUW5jqCDeOV8m1TppBP1Ky4iG9wqaE6_ZznlQAirN_PpPHaN6XznyanqPmONWz87zMc/s1600-h/2007Revised.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLjFN-CQglgKcRkKzYaKz0dHNIH2wd6Dco8nVbUXymAiynlNBGF8gmptiDELmAq-mpIQPSwIkZAUW5jqCDeOV8m1TppBP1Ky4iG9wqaE6_ZznlQAirN_PpPHaN6XznyanqPmONWz87zMc/s320/2007Revised.jpg" /></a><br /></div><br />Nel grafico è disegnata la percentuale di posti di lavoro persi a partire dalla picco di occupazione precedente, si tratta di una misura non standard che è stata scelta da Calculated Risk dopo un interessante dibattito con Barry Ritholtz di <a href="http://www.ritholtz.com/blog/">The Big Picture</a> su come meglio comparare eventi economici lontani nel tempo.<br /><br />Complimenti, grazie alla revisione del BLS l'attuale crisi economica strappa la palma di "peggiore recessione dalla Grande Depressione" alla recessione del 1948.Unknownnoreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-5913521937553172533.post-36935388293751606082009-09-24T19:10:00.004+02:002011-03-25T22:54:21.067+01:00Zero Hedge: un altro blog aggiunto alle letture quotidianeDurante questa lunga pausa ho continuato a interessarmi degli avvenimenti e a seguire fedelmente i soliti blog di economia e finanza indicati nella colonna di destra. La scena non è cambiata di molto da prima dell'estate e l'unica vera novità è l'ascesa verticale di <a href="http://www.zerohedge.com/">Zero Hedge</a>, un blog multi autore con un taglio molto finanziario e in alcuni casi decisamente tecnico e con un tono sarcastico e velenoso degno dei migliori tabloid (attenzione, è anche uno dei blog più difficili in assoluto da leggere per chi non sia fluente in inglese).<br /><br /><div class="separator" style="clear: both; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiT9SUjJ0KQwV_QrSJGjyPdLRb7qvHABM9uC_7V06grRNBDfqZ1adwRIa68NrOHWs3b7hXtpN1UtYL7hFk1xuC822JCXdtG-LFNRiB92v13T4Y1_HLDgpi9Va_Chzttlo82SlXvllIwrq4/s1600-h/logo.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiT9SUjJ0KQwV_QrSJGjyPdLRb7qvHABM9uC_7V06grRNBDfqZ1adwRIa68NrOHWs3b7hXtpN1UtYL7hFk1xuC822JCXdtG-LFNRiB92v13T4Y1_HLDgpi9Va_Chzttlo82SlXvllIwrq4/s320/logo.png" /></a><br /></div><br /><a href="http://www.zerohedge.com/about">Come spiegato nel manifesto del blog autori sono anonimi</a> e anzi la firma principale Tyler Durden è a sua volta uno pseudonimo usato da più autori. L'aura di mistero, la sorprendente conoscenza dei dettagli del mondo della finanza, oltre alla evidente ricchezza di mezzi del blog ha dato adito a dubbi sul fatto che si tratti di una qualche operazione poco chiara. Sta di fatto che questi dubbi arrivano particolarmente dai giornali finanziari tradizionali che stanno perdendo copie e credibilità a scapito di dei blog come Zero Hedge.<br /><br />Come sempre nel mondo di internet chi sei non vale granché, quello che conta è il valore di ciò che hai da dire e fin'ora la brigata catastrofista e scanzonata di Zero Hedge si è fatta valere sollevando temi e scovando connessioni al livello dei migliori.Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5913521937553172533.post-70556414437529513092009-09-19T11:44:00.007+02:002011-03-25T22:54:21.091+01:00La luce alla fine del tunnel...<div>Tutti parlano di "ripresa economica". La si dice imminente o quasi, la si prevede un po' fiacca, ma forse no, chissà.</div><div><br /></div><div>In ogni caso il messaggio diffuso dall'establishment è chiaro: "c'è luce alla fine del tunnel".</div><div><br /></div><div>Chi ha seguito questo blog o gli altri in inglese ai quali in buona parte mi rifaccio sa che il problema profondo non è prettamente economico, ma finanziario, ossia la montagna di credito esteso dagli investitori a persone e aziende che non saranno in grado di ripagarlo nemmeno nel migliore dei mondi possibili, figuriamoci in un clima economico stagnante o peggio.</div><div><br /></div><div>Cosa è stato fatto riguardo a questo che è il problema di fondo?</div><div><br /></div><div>Semplicemente si sono sistematicamente spostate sulle spalle dello Stato le enormi perdite da chi si era assunto il rischio di un investimento a fronte di una prospettiva di guadagno. Io, te e milioni di altri cittadini di quasi tutti i Paesi ci troviamo obbligati a partecipare alle perdite, ma non ai guadagni, di colossali scommesse speculative, e perfino a pagare lauti <i>bonus</i> agli inetti <i>croupier</i>.</div><div><br /></div><div>E questa secondo loro è "la soluzione"...</div><div><br /></div>Sì, vedo della luce in lontananza... ma non sembra la fine del tunnel...<div><br /><div><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOKmLChnPf09UAxP4xA5BvEwMKtBLudnMjqQREDufgy6LXSmpZi-aPydRBWnPSXUhT7C3x-SDCSw9ntvaV4ZmxGBJnaAd3WAvY_Z6JWlvRbIPxCisiDWoWTTkfXqsqQZcCChyphenhyphenYEa4vhgk/s1600-h/tunnel.jpg"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOKmLChnPf09UAxP4xA5BvEwMKtBLudnMjqQREDufgy6LXSmpZi-aPydRBWnPSXUhT7C3x-SDCSw9ntvaV4ZmxGBJnaAd3WAvY_Z6JWlvRbIPxCisiDWoWTTkfXqsqQZcCChyphenhyphenYEa4vhgk/s320/tunnel.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5383116492659031906" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 192px; " /></a></div></div><br /><i>(Un ringraziamento speciale va ad A.U. le cui mail sono state il catalizzatore di questo post e, spero, del riavvio del blog.)</i>Unknownnoreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-5913521937553172533.post-11061527225143295732009-07-09T09:29:00.012+02:002011-03-25T22:54:21.117+01:00Lo stato della California ridotto alle cambiali (IOU) e viene tagliato a "BBB"Come fa notare Andrea nei commenti abbiamo un paio di gustose novità circa lo stato della California:<br /><blockquote>[...] in chiusura di bilancio, con le casse vuote, la California ha cominciato a emettere degli IOU (cambiali, I owe you), con l'intesa verso le banche che queste le avrebbero eventualmente ritirate (al modico interesse del 3,75%).<br />poi la pugnalata, ovvero l'annuncio che le ritireranno solo fino a venerdì, e quindi chi le accetterà se le mangi.<br />buon appetito.</blockquote>Questo è uno degli aspetti di instabilità intrinseca della finanza moderna basata sugli schemi Ponzi, anziché sulla allocazione produttiva del capitale. La California ha cominciato a pagare i fornitori con gli IOU (cambiali) perché non ha il becco di un quattrino, ma aveva un <span style="font-style: italic;">rating</span> "A-" (Fitch). Dunque gli IOU venivano considerati "A-", nonostante che la loro stessa esistenza sia la prova provata che la California no riesce a pagare nemmeno i propri debiti a brevissimo termine. E le banche avevano promesso di prenderli.<br /><br />Poi Fitch si è svegliato dalla catalessi e, cogliendo tutti di sorpresa (??), <a href="http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20601087&sid=acm0ciQMV.WY">ha annunciato di aver tagliato il rating della California a "BBB"</a>! E le banche si sono precipitate a non prenderli più. Il che ovviamente rende, in un circolo vizioso, la situazione finanziaria della California ancora più precaria.<br /><br />La cosa ridicola è che il rating della California nella realtà non è affatto "BBB" ma "D" cioè default. Perché pagare i debiti a brevissimo termine verso i propri fornitori con delle cambiali vuol dire NON PAGARLI AFFATTO e qualsiasi mente lucida lo considererebbe un evento di default a tutti gli effetti. Figurati quanta probabilità hanno di essere pagati i creditori a 5 anni!<br /><br />Ma le compagnie di rating contano sul fatto che i debiti della California saranno ripagati dal governo federale... il quale naturalmente non ha il becco di un quattrino a sua volta, ma è ancora in grado di farsi prestare i soldi... ancora...<br /><br />Charles Ponzi vive! Viva Charles Ponzi!Unknownnoreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-5913521937553172533.post-2146056987238679602009-07-03T01:31:00.010+02:002011-03-25T22:54:21.136+01:00Sette banche USA fallite in un solo giorno! Raggiunta quota 52 nel 2009Approfittando del fine settimana lungo alla FDIC hanno dato una festa: <a href="http://www.marketwatch.com/story/illinois-banks-become-46th-47th-48th-failures">addirittura sette banche chiuse in un solo giorno (en)</a>, è un record per questa crisi. Siamo a quota 52 nel 2009.<br /><br />Un sicuro segno di ripresa e <a href="http://castellidicarte.blogspot.com/2009/06/lo-confesso-sono-un-catastrofista.html">con un po' di ottimismo</a> non ci scomporremo nemmeno quando finalmente arriveremo alle 10 banche fallite a settimana che sono necessarie per smaltire l'inventario di banche sottocapitalizzate (si vedano i commenti a <a href="http://castellidicarte.blogspot.com/2009/02/fallite-altre-tre-banche-negli-stati.html">Fallite altre tre banche negli Stati Uniti</a>).<br /><br />Il motivo per cui i fallimenti bancari stanno aumentando solo ora è che il grosso delle piccole banche americane sono esposte verso il mercato immobiliare commerciale (Commercial Real Estate o CRE) più che a quello residenziale (Resitential Real Estate). Come ben analizzato da CalculatedRisk l'andamento dei prezzi degli immobili commerciali ha un ritardo di parecchi mesi rispetto ai prezzi degli immobili residenziali, quindi il grosso della crisi si sta facendo sentire ora.Unknownnoreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-5913521937553172533.post-33185635798788935882009-06-26T19:48:00.007+02:002011-03-25T22:54:21.152+01:00Lo confesso: sono un "catastrofista"Apparentemente in questa Italia, che fatico sempre di più a prendere sul serio, <a href="http://www.corriere.it/politica/09_giugno_26/berlusconi_crisi_tappare_bocca_16af8380-626c-11de-8ba1-00144f02aabc.shtml">da oggi non è lecito usare matematica e logica di base quado si parla alle altre persone, ma esclusivamente l'ottimismo</a>.<br /><br />Pur essendo estremamente marginale nel panorama dell'informazione italiana, mi sono sentito tirato in causa come reo di utilizzo improprio di materiale cerebrale. E in effetti mi sento di dover candidamente confessare la mia colpa: in cuor mio sono convinto che siamo nel bel mezzo della crisi. Anzi, in tutta onestà, ritengo che siamo più vicini all'inizio che alla fine. E a dirla proprio tutta, tutta, penso che la portata di questa crisi sia superiore a quella della Grande Depressione degli anni '30.<br /><br />Insomma sono un "catastrofista". E a questo punto anche reo confesso.<br /><br />Naturalmente il fatto che questa mia convinzione derivi da un lungo e piuttosto approfondito studio di dati, teorie e modelli economico finanziari, e dalla valutazione di decine di opinioni autorevoli, è totalmente irrilevante. Il fatto che fino ad ora i "catastrofisti", e io tra loro nel mio piccolo, siano stati gli unici in grado di predire con una sorprendente precisione il succedersi di eventi considerati impossibili da dignitari e valletti di corte, è solo un fastidioso dettaglio.<br /><br />L'idiota alla guida affronta la curva a 200 km/h, basta un po' d'ottimismo e l'auto terrà la strada. La fisica non conta. Le gomme lisce e le sospensioni finite non sono il problema. Sono le Cassandre e il pessimismo che fanno sbandare...<br /><br />Sigh!<br /><br />[Ok, questo è uno dei motivi per cui sto postando di meno: sono esasperato dall'idiozia della classe dirigente e non riesco a rimanere calmo. Il mio problema non è che sono corrotti, criminali e stanno vendendo il futuro dei miei figli per poter fare un'altra serata con quattro zoccholette. In qualche modo questa è la normalità del potere. Quello che mi manda in bestia è che sono stupidi. Stupidi, stupidi, stupidi come galline.<br /><br />Essere soggiogati da un genio del male è una condizione triste, ma per lo meno ha una sua dignità. Ma da questa manica di incapaci...]Unknownnoreply@blogger.com15tag:blogger.com,1999:blog-5913521937553172533.post-36647296907935746642009-06-11T11:10:00.005+02:002011-03-25T22:54:21.189+01:00I bond dell'IMF, gli investitori internazionali e l'immaginario stato della LattoniaA complicare le cose per il Tesoro a stelle e strisce <a href="http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20601087&sid=aUIbnSNcji9Q">ci si mette anche l'IMF che sta pianificando di emettere debito proprio</a>, indicizzato rispetto ad un calmiere di valute anziché in dollari, per finanziare il salvataggio della prossima ondata di nazioni sulla strada del <span style="font-style: italic;">default</span> (<a href="http://www.rgemonitor.com/roubini-monitor/257052">Lettonia in prima fila (en)</a>).<br /><br />Diversi finanziatori internazionali (cioè le banche centrali di Cina, Brasile, Russia e India) si sono mostrati interessati ai bond dell'IMF apparentemente al fine di ridurre l'esposizione al dollaro e agli Stati Uniti.<br /><br />Incidentalmente, questa storia del debito dell'IMF va vista in dettaglio, è probabile che la strategia principale sia semplicemente quella di scalare di un gradino la struttura del capitale dei Paesi in difficoltà.<br /><br />Cerco di spiegarmi: l'immaginario stato della Lattonia è in difficoltà perché ha $200 milioni di dollari di debito in scadenza a luglio e ovviamente non ha liquidi per ripagarlo (in realtà non si è mai nemmeno posto il problema!), come sempre cerca di rifinanziare, ma questa volta gli investitori internazionali che gli avevano prestato i $200 milioni fino a ieri, oggi hanno paura e non rinnovano i prestiti. La Lattonia allora va in tutta fretta dall'IMF e implora di essere salvata: ha bisogno di $200 milioni entro luglio. La trattativa viene fatta senza andare per il sottile e l'IMF concede il prestito imponendo condizioni draconiane, tra cui la precedenza dell'IMF stesso su tutti i creditori dello stato lattone.<br /><br />Naturalmetne l'IMF i soldi non ce li ha e deve farseli prestare. Emette bond per $200 milioni, che vengono prontamente acquistati a piene mani dagli stessi investitori che stavano fuggendo dalla Lattonia e si trovano giusti, giusti con $200 milioni da piazzare in qualche investimento sicuro. Tutto procede per il meglio e lo stesso dollaro va dalla Lattonia alla Cina, dalla Cina all'IMF e infine torna in Lattonia esattamente da dove era partito.<br /><br />Il vantaggio per gli investitori è che ora i $200 milioni sono saliti di un gradino nella struttura del capitale, perché il creditore IMF ha la precedenza sugli altri creditori dello stato lattone, e prestare all'IMF che presta alla Lattonia è più sicuro che prestare direttamente alla Lattonia.<br /><br />Alla fine del gioco chi ci ha rimesso sono gli altri investitori in debito pubblico lattone, in genere fondi pensione e piccoli risparmiatori che <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Argentine_economic_crisis_%281999-2002%29">rischiano di ripetere un'esperienza gia nota (en)</a>.Unknownnoreply@blogger.com16