giovedì 24 settembre 2009

Zero Hedge: un altro blog aggiunto alle letture quotidiane

Durante questa lunga pausa ho continuato a interessarmi degli avvenimenti e a seguire fedelmente i soliti blog di economia e finanza indicati nella colonna di destra. La scena non è cambiata di molto da prima dell'estate e l'unica vera novità è l'ascesa verticale di Zero Hedge, un blog multi autore con un taglio molto finanziario e in alcuni casi decisamente tecnico e con un tono sarcastico e velenoso degno dei migliori tabloid (attenzione, è anche uno dei blog più difficili in assoluto da leggere per chi non sia fluente in inglese).



Come spiegato nel manifesto del blog autori sono anonimi e anzi la firma principale Tyler Durden è a sua volta uno pseudonimo usato da più autori. L'aura di mistero, la sorprendente conoscenza dei dettagli del mondo della finanza, oltre alla evidente ricchezza di mezzi del blog ha dato adito a dubbi sul fatto che si tratti di una qualche operazione poco chiara. Sta di fatto che questi dubbi arrivano particolarmente dai giornali finanziari tradizionali che stanno perdendo copie e credibilità a scapito di dei blog come Zero Hedge.

Come sempre nel mondo di internet chi sei non vale granché, quello che conta è il valore di ciò che hai da dire e fin'ora la brigata catastrofista e scanzonata di Zero Hedge si è fatta valere sollevando temi e scovando connessioni al livello dei migliori.

sabato 19 settembre 2009

La luce alla fine del tunnel...

Tutti parlano di "ripresa economica". La si dice imminente o quasi, la si prevede un po' fiacca, ma forse no, chissà.

In ogni caso il messaggio diffuso dall'establishment è chiaro: "c'è luce alla fine del tunnel".

Chi ha seguito questo blog o gli altri in inglese ai quali in buona parte mi rifaccio sa che il problema profondo non è prettamente economico, ma finanziario, ossia la montagna di credito esteso dagli investitori a persone e aziende che non saranno in grado di ripagarlo nemmeno nel migliore dei mondi possibili, figuriamoci in un clima economico stagnante o peggio.

Cosa è stato fatto riguardo a questo che è il problema di fondo?

Semplicemente si sono sistematicamente spostate sulle spalle dello Stato le enormi perdite da chi si era assunto il rischio di un investimento a fronte di una prospettiva di guadagno. Io, te e milioni di altri cittadini di quasi tutti i Paesi ci troviamo obbligati a partecipare alle perdite, ma non ai guadagni, di colossali scommesse speculative, e perfino a pagare lauti bonus agli inetti croupier.

E questa secondo loro è "la soluzione"...

Sì, vedo della luce in lontananza... ma non sembra la fine del tunnel...


(Un ringraziamento speciale va ad A.U. le cui mail sono state il catalizzatore di questo post e, spero, del riavvio del blog.)