mercoledì 17 marzo 2010

Crisi Grecia: la Germania non esclude l'uscita dall'euro per chi non rispetta i patti

Come detto in conclusione di Jim Rogers: "Dovrebbero lasciare che la Grecia fallisca" la Germania sotto la guida del cancelliere Angela Merkel e del ministro delle finanze Wolfgang Schäuble non sembra prendere alla leggera le conseguenze di un eventuale salvataggio della Grecia. Questa è forse l'unica certezza che emerge dalla ridda di notizie che circola sul futuro della Grecia.

Dall'articolo dello stesso Schäuble Un euro di carota e due di bastone e dalle dichiarazioni della Merkel: «Fuori dall'euro chi non rispetta i patti» appare chiaro che i due hanno molto chiaro che la crisi greca è solo la fase di riscaldamento per la partita vera che sarà quando a scricchiolare saranno i bilanci statali, ben più grandi, degli altri PIIGS. La Germania non intende rimediare agli errori altrui. Chi vuole l'aiuto del fratello maggiore deve dimostrare di sapersi rialzare da solo.

Devo ammettere che sono sorpreso dalla capacità di affrontare questa fase della crisi che stanno dimostrando i politici tedeschi, no solo al confronto con le penose caricature che abbiamo in Italia, ma anche al confronto ai più rispettabili politici americani e inglesi che si sono sostanzialmente appiattiti sulle posizioni delle banche.

Sto cominciando a tifare Angela.

sabato 13 marzo 2010

Fallimento Lehman Brothers: pubblicato il rapporto Valukas

La notizia più interessante della settimana è la pubblicazione del rapporto sul fallimento di Lehman Brothers da parte Anton Valukas l'incaricato di esaminare il caso per conto del governo degli Stati Uniti.

Le interpretazioni dei giornali italiani sono le più varie, si va dagli innocentisti, ai colpevolisti e ai complottisti.

Quello che ci interessa puntualizzare è che finalmente si parla di uno dei problemi fondamentali di tutti i sistemi bancari mondiali: la frode. Dal rapporto risulta che i manager della Lehman hanno truccato i conti della banca d'affari per nascondere la leva finanziaria effettiva e addirittura lo stato di insolvenza tecnica già raggiunto settimane prima del collasso. I manager sapevano perfettamente cosa stavano facendo e hanno sempre dichiarato pubblicamente i contrario di ciò che si dicevano in privato.

Ai vecchi lettori di questo blog nulla di tutto ciò risulterà una sorpresa visto che Lehman Brothers, insieme a numerose altre aziende era stata messa nella nostra lista di aziende a rischio di fallimento in uno dei primi post già a giugno del 2008.

Si aggiunga il fatto che in tutti i casi di fallimento bancario dall'inizio della crisi ad oggi i beni delle banche fallite sono stati valutati molto al di sotto di quanto le stesse istituzioni avevano riportato fino al giorno prima. In tutti i casi. Tipicamente i beni valgono il 30% in meno di quanto risulta dai libri contabili, ma si sono registrati casi di oltre il 50%!

E a coloro che pensano che si tratta ormai di eventi lontani e irripetibili chiediamo: quante altre banche apparentemente sane oggi hanno i conti truccati alla Lehman? Alcune? Molte? Tutte? Inclusa la Federal Reserve?

martedì 9 marzo 2010

Jim Rogers: "Dovrebbero lasciare che la Grecia fallisca"

Zero Hedge commenta (en) un'intervistaJim Rogers su vari temi europei. Come suo solito Rogers esprime con spirito ed estrema schiettezza le proprie opinioni che sono l'esatta antitesi della vulgata giornalistico/politichese su questi temi:
  1. l'Europa dovrebbe lasciare che la Grecia fallisca, ciò sarebbe buono per l'euro e per la Grecia stessa,
  2. se l'Europa lasciasse fallire la Grecia tutti capirebbero che l'euro è una cosa seria e schizzerebbe in alto. Non succederà, ma è quello che dovrebbero fare,
  3. il problema della Grecia oggi non sono gli speculatori sui CDS, ma i politici greci che hanno speso in deficit e hanno taroccato i conti fino a ieri.
Riguardo a quest'ultimo tema il primo ministro greco George Papandreou sta facendo un'intensa campagna di scaricabarile (en) che Rogers fulmina con una battuta: "Pensi forse che siano stati gli speculatori a produrre un deficit del 12% del PIL? Ovviamente no, sono stati i Greci a farlo, sono stati i politici greci!"

Altrettanto fulminante il commento di Tyler Durden:
And with every financial professional already on the same side of the boat as Rogers, politicians are now left on their own to do what they know best: i.e., the wrong thing... over and over again...
E con ogni professionista della finanza già sullo stesso lato della barca di Rogers i politici vengono lasciati soli a fare quello che sanno fare meglio, ossia la cosa sbagliata... ancora e ancora un'altra volta...
Stiamo vivendo il primo vero test di solidità dell'euro. La probabilità che la moneta unica sia sacrificata sull'altare del breve termine politico sembrano altissime, ma la Merkel forse ancora non si è arresa. Seguiamo con apprensione.

Aggiornamento: su segnalazione di tfrab ho aggiornato l'immagine includendo l'asse degli anni. L'esplosione del debito parte nel 2008 e include le previsioni fino al 2011. Si tratta del debito pubblico come riportato dalla Grecia e non corregge le falsificazioni fatte a partire dal 2001. L'immagine è presa da un articolo dello Spiegel.