mercoledì 27 maggio 2009

Come si riconosce il crollo dei mercati del credito?

Secondo Karl Denninger di Market Ticker da due cose:
  1. il rendimento dei titoli di stato di lunga durata esplode verso l'alto, più o meno così:

  2. e i tassi dei mutui aumentano da un giorno all'altro più o meno così:

    (per chi non ha gli occhi così buoni, il tasso medio di un mutuo a 30 anni che ieri era al 5,08% oggi è al 6,53%!)
Lascio come semplice esercizio per il lettore di stabilire la relazione tra un aumento del 30% del tasso dei mutui, e il prezzo delle case e a seguire tra il prezzo delle case e la dimensione delle perdite nei bilanci delle banche...

SPX 930,17 già somiglia a una vetta destinata a rimanere inviolata per parecchi anni.

Aggiornamento: Il salto dei tassi d'interesse sui mutui è riportato da diverse fonti, ma i numeri dati variano sensibilmente. In ogni caso la trasmissione dai rendimenti dei titoli di stato e i tassi dei mutui avviene principalmente per tramite dei rendimenti delle obbligazioni di Fannie Mae e Freddie Mac che ovviamente ieri sono andati alle stelle.

Aggiornamento: come notato anche da andrea nei commenti i valori dei tassi medi dei mutui che si trovano su internet sono molto volatili e il valore atronomico di 6,58% è riportato solo da erate.com. Numerosi blog hanno riportato le reazioni e i commenti di professionisti dei mutui e il numero che sembra essere giusto è 5,50%, ma solo per un mutuo prime e a patto di trovare un finanziatore. Vedi ad esempio Denninger Bernanke: How's The Vise Feel? e Mish Mortgage Market Locks Up riportano che il mercato è effettivamente andato in fibrillazione.

domenica 24 maggio 2009

Barack Obama: "Non abbiamo un soldo, ora."

"We are out of money, now." Barack Obama, 23 maggio 2009.
In una intervista al canale pubblico C-SPAN il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha candidamente ammesso che "gli Stati Uniti non hanno un soldo". Ovviamente quello che è sorprendente no è "cosa" ha detto, qualunque persona di buon senso sa cosa significa avere $11.000 miliardi di debiti, ma "come" lo ha detto. Tutti ci aspettavamo che si sarebbe nascosto dietro le solite parole magiche "debito pubblico", "deficit", "partite correnti", studiate apposta per sfuggire alla comprensione immediata dell'uomo della strada. I politici sanno che se il mio stipendio non arriva a fine mese "non ho un soldo" ed è qualcosa che capisco molto bene, mentre se a fine mese non ci arriva il governo basta chiamarlo "spesa in deficit" perché non appaia altrettanto grave.

Invece Obama usa la fatidica frase pronunciata da decine di milioni di famiglie americane negli ultimi due anni: "We are out of money, now".

Sia stato un lapsus o un messaggio lanciato per sondare la reazione degli investitori internazionali, è rinfrescante vedere, per una volta, un politico dire candidamente come stanno le cose.

Chi volesse godere in prima persona di un tale raro e prezioso evento può andare al minuto 13:20 del video e seguire con la trascrizione redatta dal Drudge Report:


[...]

SCULLY: You know the numbers, $1.7 trillion debt, a national deficit of $11 trillion. At what point do we run out of money?

OBAMA: Well, we are out of money now. We are operating in deep deficits, not caused by any decisions we've made on health care so far. This is a consequence of the crisis that we've seen and in fact our failure to make some good decisions on health care over the last several decades.

So we've got a short-term problem, which is we had to spend a lot of money to salvage our financial system, we had to deal with the auto companies, a huge recession which drains tax revenue at the same time it's putting more pressure on governments to provide unemployment insurance or make sure that food stamps are available for people who have been laid off.

[...]

sabato 23 maggio 2009

Intesa Sanpaolo: "... in considerazione anche degli effetti prodotti dall'attuale crisi economica e finanziaria"

Ieri ho ricevuto l'ennesima "Proposta di modifica unilaterale di contratto di conto corrente" e sentivo la puzza di bruciato prima ancora di aprire la busta:
Le comunichiamo che la Banca ha deciso di modificare alcune condizioni economiche [...] in conseguenza dell'entrata in vigore di nuove disposizioni in materia di contratti bancari [...] e in considerazione anche degli effetti prodotti dall'attuale crisi economica e finanziaria.

Queste sono le modifiche che saranno apportate:
  • [...] non sarà più applicata la commissione trimestrale di massimo scoperto;
  • le seguenti condizioni economiche:
    • oneri per scoperto di conto;
    • spese per gestione di scoperto di conto;
    sono sostituite dalla commissione per scoperto di conto, nella misura di 2 € per ogni giorno in cui sul conto si è determinato un saldo debitore e per ogni 1.000 euro di saldo debitore (o frazione)
La commissione per scoperto di conto è calcolata al termine di ogni trimestre solare; [...]
Grazie al cielo non ho mai avuto bisogno di sapere di preciso quali fossero le condizioni applicate nel caso di uno scoperto di conto, ma ricordo che quando lessi il contratto al momento della sottoscrizione mi si rizzarono sulla testa i capelli che già non avevo più, per la complessità e l'esosità di commissioni e tassi d'interesse.

Nonostante la mia pessima disposizione d'animo verso le banche moderne (oltre ad essere solamente dei parassiti sono anche dei parassiti estremamente inefficienti) nei primi 40 secondi ho provato a prendere la cosa come una semplificazione del rapporto contrattuale e quindi in positivo. Poi ho acceso il cervello per spiegare a mia moglie, nonché cointestataria del conto, cosa significava il nuovo regime: "Praticamente ti fanno pagare lo 0,2% al giorno cumulato ogni 3 mesi, chiamandolo una commissione..."

0,2% al giorno? Sì, sì. Due euro al giorno per ogni 1.000 euro di scoperto (o frazione!) addebitati sul conto ogni trimestre.

Chi fosse così pazzo da tenere uno scoperto di conto di 1.000 euro per un anno dovrebbe pagare 730 euro di commissioni per il privilegio. Non ho la forza di cercare il vecchio contratto e verificare se le condizioni precedenti fossero addirittura peggiori, ma le nuove condizioni sono ridicole. E per fortuna che si tratta solo di "innocue commissioni", se l'avessero chiamato "tasso di interesse" avrebbero dovuto scrivere "73% l'anno".

È confortante sapere che "... in considerazione anche degli effetti prodotti dall'attuale crisi economica e finanziaria" la mia banca si prepara ad applicarmi un tasso d'interesse del 73% l'anno, cumulato ogni 3 mesi, nel caso dovessi trovarmi in difficoltà.

Aggiornamento: come notato da mirko radice nei commenti nella lettera è chiaramente specificato che l'importo della commissione di massimo scoperto è limitato a 100 euro al trimestre e quindi nell'esempio sopra la banca incasserebbe in un anno 400 euro anziché 730 per uno speudo interesse del 40% annuo. La sostanza non cambia di molto poiché nell'esmpio avevo preso un caso piuttosto sfavorevole alla banca, infatti il caso peggiore è uno mantenere uno scoperto di 101 euro che genererebbe comunque 400 euro l'anno di commissioni!

venerdì 22 maggio 2009

BankUnited fallisce di giovedì e coglie di sorpresa tutti i blogger

Anche se mentre scrivo qui in Italia è già venerdì, la chiusura, da tempo annunciata, di BankUnited di giovedì pomeriggio anziché il classico venerdì, ha preso in contropiede tutti i blogger e fa sospettare che gli alacri becchini delle FDIC abbiano del lavoro grosso da fare domani e non vogliano avere intralci da una banchetta con appena, si fa per dire, $8,6 miliardi di depositi e $4,9 miliardi di buco (!!).

Durante la lunga festa per lo scampato pericolo parecchie altre banche hanno ricevuto inosservate il freddo abbraccio della FDIC e BankUnited è già la numero 34 quest'anno a chiudere i battenti con disonore.

Adesso che l'entusiasmo per lo scampato pericolo sta iniziando a svanire è ora di cominciare a domandarsi: "Ma il pericolo è stato scampato davvero?"


In breve: "No".

Mi scuso per essere sparito e spero di essere tornato.