Venerdì sera l'indice
Standard & Poor's 500, detto
SPX, ha chiuso le contrattazioni del giorno, della settimana e del mese a quota $735. Non chiudeva così in basso dal dicembre del 1996, più di dodici anni fa.
Questo fine settimana in molti si sono esercitati nel riprendere i grafici di lungo periodo dei principali indici azionari americani e mondiali e nel ricavarne predizioni e indicazioni per gli investimenti, in generale piuttosto fosche. Io mi limito a riportare i due grafici che credo più rilevanti per capire la portata storica di questa crisi, si tratta in entrambi i casi di grafici storci dell'indice
Dow Jones Industrial Average , detto
DJIA o semplicemente
Dow, il più antico tuttora in uso, anche se ora è considerato meno rappresentativo.
Il primo grafico tratto da
Dogs of the Dow rappresenta il valore nominale dell'indice e il valore aggiustato per l'inflazione come misurata dal
Consumer Price Index (CPI) ufficiale e serve a capire come i valori nominale sono influenzati dall'inflazione sul lungo periodo.

Si noti che:
- il grafico va dal 1900 a oggi ed è in scala logaritmica
- il valore nominale (curva blu) è espresso in dollari del tempo
- il valore aggiustato per l'inflazione (curva verde) è espresso in dollari del 1900 utilizzando il valore ufficiale del CPI
- al valore nominale di oltre $14,000 raggiunto nel 2007 corrisponde un valore aggiustato di poco superiore a $1,000 del 1900
- dalla fine degli anni '60 ai primi anni '80 l'effetto dell'inflazione trasforma in una apparente stagnazione dei mercati quello che in realtà è un furioso bear market che dura oltre 15 anni e taglia i valore reali di ben oltre il 50%
Il secondo grafico tratto da
Fred's Intelligent Bear Site rappresenta solo i valori del Dow aggiustati per l'inflazione con alcune modifiche all'indice ufficiale CPI giustificate dal cambiamento delle tecniche di misura di quest'ultimo. Negli ultimi cento anni l'indice reale è rimasto ben confinato in un ampio canale esponenziale.

Si noti che:
- il grafico va dal 1910 a oggi ed è in scala logaritmica
- il valore reale è espresso in dollari di oggi e quindi i valori sono diversi da quelli del grafico precedente
- a causa delle variazioni utilizzate rispetto al CPI il picco recente è stato raggiunto nel 2000 vicino a quota $20,000 (!)
- la linea verde rappresenta un apprezzamento reale dell'1,9% l'anno che diventa appena l'1,1% dopo le tasse, poiché i capital gains sono calcolati sul valore nominale e quindi sistematicamente sovrastimati (!)
- la linea viola del canale che sembra contenere le oscillazioni di lungo periodo si trova un po' sotto i $4,000 e non è improbabile che sia ora di fare visita da quelle parti
Dando per buona la tecnica di aggiustamento per l'inflazione, il valore di chiusura del
DJIA di venerdì $7,063 è pochi dollari sopra al picco del 1929. Qualcosa su cui riflettere.