sabato 19 settembre 2009

La luce alla fine del tunnel...

Tutti parlano di "ripresa economica". La si dice imminente o quasi, la si prevede un po' fiacca, ma forse no, chissà.

In ogni caso il messaggio diffuso dall'establishment è chiaro: "c'è luce alla fine del tunnel".

Chi ha seguito questo blog o gli altri in inglese ai quali in buona parte mi rifaccio sa che il problema profondo non è prettamente economico, ma finanziario, ossia la montagna di credito esteso dagli investitori a persone e aziende che non saranno in grado di ripagarlo nemmeno nel migliore dei mondi possibili, figuriamoci in un clima economico stagnante o peggio.

Cosa è stato fatto riguardo a questo che è il problema di fondo?

Semplicemente si sono sistematicamente spostate sulle spalle dello Stato le enormi perdite da chi si era assunto il rischio di un investimento a fronte di una prospettiva di guadagno. Io, te e milioni di altri cittadini di quasi tutti i Paesi ci troviamo obbligati a partecipare alle perdite, ma non ai guadagni, di colossali scommesse speculative, e perfino a pagare lauti bonus agli inetti croupier.

E questa secondo loro è "la soluzione"...

Sì, vedo della luce in lontananza... ma non sembra la fine del tunnel...


(Un ringraziamento speciale va ad A.U. le cui mail sono state il catalizzatore di questo post e, spero, del riavvio del blog.)

6 commenti:

andrea mensa ha detto...

bentornato alessandro
mi mancavi un po, e spero che ti sia riagganciato stabilmente al tuo blog.
io già espressi altre volte la mia opinione in merito all'andamento di questa crisi, ma più passa il tempo e meno sono speranzoso.
secondo me è un controsenso che una crisi di liquidità abbiano cercato di curarla con altra liquidità.
gli attori principali non sono stati messi a riposo, ma sono più pimpanti che mai.
le borse sembra che stiano scontando un boom, non una recessione, ed è incomprensibile da dove traggano tutta questa fiducia, visto che i numeri non sono affatto buoni, e la disoccupazione continua a crescere.
per non parlare del debito pubblico che viene finanziato a tassi ridicoli, quando le banche centrali non fanno altro che stampare denaro... ma nessuno si rende conto che più denaro viene immesso e meno vale ?
per giustificare tutti questi paradossi io posso solo pensare ad un accordo a lvello di banche centrali e governi per rimandare non si sa bene a quando e soprattutto verso quali prospettive.
penseranno ad un conflitto ????

au (ex-Schwefelwolf) ha detto...

Finalmente... e grazie per il ritorno.
Se vale il detto "mal comune mezzo gaudio", be' - devo ringraziarti e affiancarmi ad Andrea nelle considerazioni.
A vedere ciò che succede, sembra che tutte le vecchie "leggi" siano andate fuori corso, e mi consola vedere che anche chi ne sa mille volte piú di me non riesce a spiegarsi come possa stare in piedi - o meglio, continuare a crescere - un edificio che secondo le regole della "statica" tradizionale dovrebbe essere già crollato da almeno un anno. L'avranno anche "incerottato" con qualche decina di miliardi di banconote da mille dollari, ma come fa a stare in piedi?
Se capisco bene, il rimedio è stato di trasferire il mega-monte debiti dalle spalle delle banche a quelle degli Stati (= Paesi = popoli), ma il "monte" (grande quante volte il PIL mondiale?) è rimasto inalterato e - sempre se ho capito bene - è tanto grande da non essere realmente "pagabile" neanche dagli Stati = Popoli. Quindi si è pulita la discarica putrescente spazzando semplicemente tutta la montagna di letame sotto al tappeto "statale". Ma il letame, in queste condizioni, non comincia a fermentare?

Un saluto e ... bentornato
au

elisabetta ha detto...

quello che lascia amareggiati e perplessi, è la difficoltà di creare un consenso diffuso intorno a delle proposte serie.Le persone sembrano essere indifferenti e distanti da ogni presa di coscienza.
Anche negli ambienti maggiormente sensibili e preparati al massimo si fanno delle considerazioni che rimangono del tutto inattive.
Come fossimo tutti appiccicati ad una carta moschicida

Alessandro ha detto...

Anche io ho avuto il mio bel da fare col far quadrare i conti di questo boom finanziario incastonato nel bel mezzo della peggiore crisi finanziaria e economica (ora sì anche economica) dalla Grande Depressione.

La mia spiegazione attuale è piuttosto inquietante e mi riprometto di spiegarla in un post a breve, per il momento vi suggerisco di riflettere su due fattori:
1. come fa a diminuire lo stock di debito/credito in una economia?
2. se pure io volessi smettere di partecipare a questa sciarada del credito/debito potrei legalmente tirarmene fuori? posso legalmente smettere di risparmiare?

La finanza attuale è una collezione di schemi di Ponzi e noi siamo obbligati per legge a partecipare. Possiamo solo, marginalmente, scegliere lo schema che ci piace di più. Questa è la spiegazione.

Roberto / London ha detto...

Mi pare abbastanza ovvio che la crisi sia lungi dall'essere finita. I problemi sono tutti sul tappeto. La volatilità dei mercati è palpabile, e si riscontra immediatamente nelle ampie oscillazioni delle commodities e nelle valute. La crisi potrà dirsi finita quando le economie riprenderanno a crescere dopo il ritiro degli interventi governativi. Ma vista l'entità della crisi, questo appare estremamente improbabile nel breve e medio periodo. Alcuni indicatori economici stanno di nuovo puntando in basso, soprattutto in USA. La disoccupazione continua ad aumentare: prevedo nei prossimi mesi un nuovo "stimulus package", più deficit e debito. Gli USA chiudono l'anno fiscale con 1,6 triliardi di dollari di deficit, ma il prossimo anno le cose non andranno meglio. Fate attenzione al Regno Unito! Qui siamo in piena bancarotta, e la sterlina sta lentamente affondando ai livelli del panico finanziario di inizio anno. Nel 2009 si è miracolosamente riusciti a contenere tale panico, mettendo mano a risorse straordinarie. Ma queste sono totalmente insostenibili per un periodo prolungato. Tra al massimo qualche mese saremo sott'acqua in molti paesi. Primo di tutti l'UK, anche se l'Italia non mi sembra poi messa troppo bene.

Alessandro ha detto...

@Roberto / London,

sono pienamente d'accordo, il fatto che anche la Gran Bretagna sia riuscita a godere di una simile calma apparente è stata la cosa più sorprendente di questi ultimi sei mesi, ben più sorprendente degli Stati Uniti.

PS: mi piacerebbe scambiare due parole in privato, puoi mandarmi una email?