venerdì 30 maggio 2008

Deficit e surplus corrente

Per capire le grandi forze economiche che si stanno scontrando nel mondo globalizzato bisogna acquisire le nozioni di base del commercio internazionale, niente di spaziale, ma è facile perdersi nei dettagli. Purtroppo la Wikipedia italiana non ci aiuta granché e traduco liberamente da Wikipedia inglese:

Conto delle partite correnti (current account): è la differenza tra il valore monetario dell'export e il valore monetario dell'import di beni reali (merci e servizi) e finanziari (interessi e dividendi).

Si tratta di un numero espresso ad esempio in euro o in dollari, quando è positivo un economia trasferisce ricchezza reale all'estero, quando è negativo assorbe ricchezza. Poiché il mondo nel suo complesso non trasferisce ricchezza "all'estero" per ogni miliardo di dollari di deficit in una economia ci deve essere un miliardo di dollari di surplus in un'altra. La voce di Wikipedia inglese sulla bilancia dei pagamenti ha una bella mappa dei paesi in deficit e quelli in surplus.

Flusso netto di capitali (net capital outflow): è la differenza tra il flusso di capitale investito all'estero dai residenti e il flusso di capitale investito domesticamente dagli stranieri.

Un flusso netto di capitali positivo indica la preferenza di un paese di investire all'estero la ricchezza prodotta domesticamente. Un flusso negativo implica che un paese accetta volentieri l'afflusso di capitali stranieri. A meno di fluttuazioni di cambio la somma del flusso netto di capitale e il conto delle partite correnti per una economia deve essere zero, quindi un paese che abbia un deficit corrente deve attrarre capitali nella propria economia per finanziarlo.

Lasciata a sé stessa la moneta di un paese con un surplus corrente tende a rafforzarsi con l'effetto di sopprimere l'export, stimolare l'import e in definitiva di ridurre il surplus. D'altra parte la moneta di un paese con un deficit corrente tenderà a svalutarsi favorendo la riduzione del deficit. Se il mondo fosse un mercato libero, razionale ed efficiente, gli sbilanciamenti dei conti delle partite correnti dei vari paesi sarebbero di limitata entità e tenderebbero a correggersi da soli. Ma i mercati mondiali non sono liberi, né efficienti e meno che mai razionali.

Una delle anomalie macroeconomiche più eclatanti è il fatto che i paesi considerati generalmente ricchi e avanzati hanno deficit correnti enormi, mentre i cosiddetti paesi emergenti (ben più poveri) hanno surplus correnti spaventosi (vedi la lista aggiornata al 2007). Questo vuol dire che i paesi poveri trasferiscono ricchezza ai paesi ricchi. Negli ultimi 10 anni questa anomalia non ha fatto che aumentare.

Ma non basta, poiché per mantenere un surplus corrente un paese deve anche mantenere un uguale flusso netto di capitali verso l'esterno, l'effetto complessivo è che i paesi poveri devo anche finanziare i paesi ricchi nell'acquisto dei beni che producono.

Ossia: una fabbrica cinese costruisce un televisore LCD da $100 e lo spedisce negli Stati Uniti. Il governo cinese presta (indirettamente) $100 a Joe Sixpack in Texas e lui ci si compra il televisore.

Liberi di non crederci, ma è così. Chi ha lo stomaco per l'inglese economico, i grafici e le analisi macroeconomiche deve seguire il blog di Brad Setser.

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