sabato 29 novembre 2008

Il segreto del sistema finanziario

Qualche giorno fa ho passato una serata con un amico, un tipo molto in gamba e con una educazione formale in economia. Abbiamo parlato a lungo dello stato del sistema finanziario mondiale e della gravità della crisi. Lui ha confermato la ragionevolezza del quadro generale che ho sintetizzato dai vari blog che seguo e allora ho deciso di proporgli anche una mia idea originale.
Alessandro: "Ok, ti rivelo il segreto del sistema finanziario. Tu hai un mutuo giusto? Quanto ti è rimasto da pagare?"
Amico: "Sì. Il capitale residuo è di tot mila euro."
Alessandro: "E hai dei risparmi investiti?"
Amico: "Ma sei matto? Che senso ha investire quando hai i debiti? Di questi tempi poi. Al contrario quando posso pago qualche rata anticipata. Per esempio quando ho cambiato lavoro ho ritirato tutto il TFR e ho abbattuto un bel po' di capitale."
Alessandro: "Molto saggio. Quindi non hai niente da parte, giusto?"
Amico: "Solo il minimo per le emergenze. Dove vuoi arrivare?"
Alessandro: "Quanto hai accumulato di contributi pensionistici in vita tua?"
Amico: "Non ci ho mai pensato. Beh, vediamo, sono circa 4 mesi di stipendio l'anno, per tutti gli anni che ho lavorato. Sarà all'incirca... tot mila euro... ehi, è quasi esattamente quanto mi rimane da pagare di mutuo!"
Alessandro: "Beh, il tuo allora è un caso emblematico. Dunque in realtà tu hai tot mila euro di investimenti accumulati attraverso i contributi pensionistici obbligatori e quasi esattamente altrettanti debiti. Ma sugli investimenti se ti va bene ci prendi il 2% e sul mutuo ci paghi il 5%. Se tu potessi scegliere cosa faresti?"
Amico: "Direi che estinguerei immediatamente il mutuo..."
Alessandro: "Ma non puoi scegliere. Non è geniale?"
Amico: "Geniale?"
Alessandro: "Certo geniale per il sistema finanziario. Dove credi che finiscano i tuoi contributi pensionistici? Magari in forma indiretta, ma alla fine vanno a finanziare il debito degli italiani."
Un attimo di silenzio.
Amico: "Cristo Santo! Vuoi dire che mi sto prestando i soldi del mutuo da solo?"
Alessandro: "Già, ma solo dopo aver lasciato almeno il 3% di spread alla banca."
Amico: "Ma è pazzesco. Non ci avevo mai pensato in questi termini."
Alessandro: "Tutti noi siamo costretti per legge a pompare nel sistema finanziario circa un terzo del nostro stipendio ogni mese, ma non siamo veramente costretti a risparmiare per la pensione, infatti siamo liberi di indebitarci quanto vogliamo. Dunque per legge siamo liberi di non risparmiare per la pensione a patto di pagare il pizzo del 3% l'anno alle banche."
Amico: "Non fa una grinza."
Esistono varie forme di investimento obbligatorio, e quello dei contributi pensionistici è solo quello più diffuso nei paesi occidentali. La ragione profonda di tutte le leggi che obbligano le persone all'investimento è che si tratta della condizione ideale per il sistema finanziario, tutte le motivazioni portate dalla politica sono solamente di facciata.

3 commenti:

Randolph ha detto...

Applausi! E complimenti anche a te per il blog. Tra Castelli di Carte e Due Cents sto colmando parecchie mie lacune dal punto di vista delle conoscenze economiche. :)

Karletto ha detto...

Si', ma la pensione ha anche un ruolo di redistribuzione sociale, non credo si possa raggionare solo individualmente.
E' come pensare che non convenga pagare le tasse per la salute, ad esempio. Piuttosto non converrebbe investire quei soldi e pagarsi da solo le cure quando servono?

Questo ragionamento non fa un grinza, purche' si abbiano i soldi (e una buona condizione di salute). E gli altri? Chi non ha i soldi o chi si ammala troppo, o troppo presto?

Ovviamente non giustifico il pizzo alle banche. Ma se si fa 1+1, ovvero se si mettono insieme le considerazioni del tuo post e quelle di questo commento, non si va dritti dritti verso un sistema economico completamente pubblico?

Alessandro ha detto...

@Karletto

woops! ti chiedo scusa per il ritardo con cui ho moderato il tuo commento. È la prima volta che viene commentato un post vecchio e non avevo notato l'avvertimento di blogger che dovevo approvarlo.

L'effetto redistributivo non è affare delle pensioni, per lo meno delle nuove pensioni con sistema contributivo che toccano (toccherebbero) a noi giovani. La regola è semplice, assumento una vita media, tanto paghi di contributi, tanto riprendi in dietro, con gli interessi. Qualsiasi redistribuzione si ritenga necessaria va fatta a parte, attingendo alle tasse sui redditi (non ai contributi).

Per quello che riguardi le pensioni:

D: Ma allora perché i contributi pensionistici sono obbligatori?
R: Perché sei un discolo e se non ti obbligassi io non risparmieresti per la vecchiaia.

D: Ma se in un anno investo 10000 euro di contributi e compro la macchina nuova a rate (con 10000 euro di finanziamento) ho risparmiato?
R: Beh, in effetti no.

D: Ma allora perché se ci tieni tanto che io risparmi mi permetti di indebitarmi?
R: Errr, perché non posso mica obbligarti...

D: Ma tu mi stai obbligando a investire!
R: Chiudi il becco!!