domenica 1 marzo 2009

SPX 735 e DJIA 7,063

Venerdì sera l'indice Standard & Poor's 500, detto SPX, ha chiuso le contrattazioni del giorno, della settimana e del mese a quota $735. Non chiudeva così in basso dal dicembre del 1996, più di dodici anni fa.

Questo fine settimana in molti si sono esercitati nel riprendere i grafici di lungo periodo dei principali indici azionari americani e mondiali e nel ricavarne predizioni e indicazioni per gli investimenti, in generale piuttosto fosche. Io mi limito a riportare i due grafici che credo più rilevanti per capire la portata storica di questa crisi, si tratta in entrambi i casi di grafici storci dell'indice Dow Jones Industrial Average , detto DJIA o semplicemente Dow, il più antico tuttora in uso, anche se ora è considerato meno rappresentativo.

Il primo grafico tratto da Dogs of the Dow rappresenta il valore nominale dell'indice e il valore aggiustato per l'inflazione come misurata dal Consumer Price Index (CPI) ufficiale e serve a capire come i valori nominale sono influenzati dall'inflazione sul lungo periodo.

Si noti che:
  • il grafico va dal 1900 a oggi ed è in scala logaritmica
  • il valore nominale (curva blu) è espresso in dollari del tempo
  • il valore aggiustato per l'inflazione (curva verde) è espresso in dollari del 1900 utilizzando il valore ufficiale del CPI
  • al valore nominale di oltre $14,000 raggiunto nel 2007 corrisponde un valore aggiustato di poco superiore a $1,000 del 1900
  • dalla fine degli anni '60 ai primi anni '80 l'effetto dell'inflazione trasforma in una apparente stagnazione dei mercati quello che in realtà è un furioso bear market che dura oltre 15 anni e taglia i valore reali di ben oltre il 50%
Il secondo grafico tratto da Fred's Intelligent Bear Site rappresenta solo i valori del Dow aggiustati per l'inflazione con alcune modifiche all'indice ufficiale CPI giustificate dal cambiamento delle tecniche di misura di quest'ultimo. Negli ultimi cento anni l'indice reale è rimasto ben confinato in un ampio canale esponenziale.

Si noti che:
  • il grafico va dal 1910 a oggi ed è in scala logaritmica
  • il valore reale è espresso in dollari di oggi e quindi i valori sono diversi da quelli del grafico precedente
  • a causa delle variazioni utilizzate rispetto al CPI il picco recente è stato raggiunto nel 2000 vicino a quota $20,000 (!)
  • la linea verde rappresenta un apprezzamento reale dell'1,9% l'anno che diventa appena l'1,1% dopo le tasse, poiché i capital gains sono calcolati sul valore nominale e quindi sistematicamente sovrastimati (!)
  • la linea viola del canale che sembra contenere le oscillazioni di lungo periodo si trova un po' sotto i $4,000 e non è improbabile che sia ora di fare visita da quelle parti
Dando per buona la tecnica di aggiustamento per l'inflazione, il valore di chiusura del DJIA di venerdì $7,063 è pochi dollari sopra al picco del 1929. Qualcosa su cui riflettere.

5 commenti:

andrea ha detto...

grazie Alessandro per questo documento interessante ed inquietante allo stesso tempo.
del secondo grafico, tralasciando il fatto che è logaritmico, si vedono chiaramente due cicli simili .
uno che va dal 1950 all'82, e l'altro che parte nell'82 e dovrebbe completarsi, sul margine inferiore del "canale" attorno al 2015.
interessante vedere come una caduta di 7000 punti attuale sia minimizzata rispetto a quella della grande depressione.
beh è l'effetto delle scale logaritmiche.

Alessandro ha detto...

Grazie per la puntualizzazione, ho aggiornato il testo.

Dovessi azzardare un pronostico direi che il bordo inferiore verrà raggiunto ben prima del 2015, forse addirittura già nel 2010.

E per tornare alla tua domanda sui Bond USA del post precedente. Dimentica i fondamentali, gli investitori sono in fuga da uno schema di Ponzi al collasso all'altro. E la fuga porta sempre più capitali superstiti alla relativa sicurezza dei buoni del Tesoro.

Temo che ci vorrà ancora un po' prima che il mondo smetta di finanziare le assurdità a stelle e strisce.

Alessandro ha detto...

SPX 701!

Alessandro ha detto...

La chiusura di oggi, SPX 683 e DJIA 6594, è stata piuttosto significativa se vista in termini reali (aggiustati per l'inflazione). Secondo:

http://dshort.com/articles/2009/dow-flashback.html

oggi Wall Street ha chiuso sui livelli del picco del 1966! Erano i tempi in cui a San Remo vinceva Modugno e i Beatle si dichiaravano dichiarati "più popolari di Gesù Cristo".

Alessandro ha detto...

L'SPX ieri in chiusura di seduta ha rimbalzato a quota 667 (666,79 per la precisione) e ha chiuso a 683.

Sembra incredibile, ma alcuni degli trader più stupefacenti che seguo su internet dicono che per questo giro può bastare, il crollo è finito ieri.

Altri, a mio gusto meno "affidabili", si aspettano di arrivare a 620 prima del sospirato rimbalzo, ma comunque sono pronti a tirarsene fuori al primo segno di forza del mercato.

Non è un consiglio di investimento, ma io comincio ad allentare la cinghia del casco.

Nessuno dei trader si apetta che questo sia la fine del bear market, semplicemente l'ennesimo bear market rally, ma le attese sono per un rally con un po' carattere.

C'è da sperare che abbiamo ragione.