Pochi minuti fa l'indice S&P500 di Wall Street ha chiuso a 752 punti (en), quotazione stampata l'ultima volta 11 anni fa e inferiore al minimo di 776 punti raggiunto durante il crollo del 2001/2002. E un numero di altri mercati finanziari che non fanno altrettanto notizia è messo molto peggio. A meno di eventi straordinari, domani sarà l'ennesimo bagno di sangue per le borse mondiali. A questo punto non è affatto chiaro se è in agenda un rimbalzo a breve.
Una serie di dati macroeconomici spaventosamente peggiori delle già grame aspettative ha risvegliato la paura del demone più temuto dai mercati finanziari: la deflazione. Sulla deflazione c'è da dire molto, anche perché è un concetto monetario sistematicamente frainteso dalla maggior parte degli esperti e dei commentatori. Per farsi una propria idea consiglio di partire dai post di Mish sulla deflazione, soprattutto alcuni post educativi ormai abbastanza vecchi (2006?). I miei blogger predicevano l'avvento della deflazione già l'anno scorso quando il petrolio era a $145 al barile e i banchieri centrali, alla Banca Centrale Europea in primo luogo, seminavano il panico prevedendo inflazione galoppante. Mi chiedo se veramente i banchieri centrali non capiscano i concetti di base dei sistemi finanziari o semplicemente mentano per abitudine.
La situazione è grave. Seriamente.
E quello che è peggio è che sono costretto a quasi smettere di bloggare. A causa di un sovraccarico di lavoro il mio tempo libero sarà rappresentato da una quantità immaginaria almeno fino a capodanno. Avrei tante di quelle cose da dire. Farò il possibile, ma la vedo scura.
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3 commenti:
Hola Aleks,
agge 'na "mail-box"?
Hasta
ti prego, diccele..
@Pancho,
ho appena fatto il set up di castellidicarte@gmail.com. Puoi essere il primo a mandarmi una mail!
@fran
come compromesso sto pensando di darmi al blogging aforistico.
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