giovedì 20 novembre 2008

Crollo delle borse, deflazione e nota amministrativa

Pochi minuti fa l'indice S&P500 di Wall Street ha chiuso a 752 punti (en), quotazione stampata l'ultima volta 11 anni fa e inferiore al minimo di 776 punti raggiunto durante il crollo del 2001/2002. E un numero di altri mercati finanziari che non fanno altrettanto notizia è messo molto peggio. A meno di eventi straordinari, domani sarà l'ennesimo bagno di sangue per le borse mondiali. A questo punto non è affatto chiaro se è in agenda un rimbalzo a breve.

Una serie di dati macroeconomici spaventosamente peggiori delle già grame aspettative ha risvegliato la paura del demone più temuto dai mercati finanziari: la deflazione. Sulla deflazione c'è da dire molto, anche perché è un concetto monetario sistematicamente frainteso dalla maggior parte degli esperti e dei commentatori. Per farsi una propria idea consiglio di partire dai post di Mish sulla deflazione, soprattutto alcuni post educativi ormai abbastanza vecchi (2006?). I miei blogger predicevano l'avvento della deflazione già l'anno scorso quando il petrolio era a $145 al barile e i banchieri centrali, alla Banca Centrale Europea in primo luogo, seminavano il panico prevedendo inflazione galoppante. Mi chiedo se veramente i banchieri centrali non capiscano i concetti di base dei sistemi finanziari o semplicemente mentano per abitudine.

La situazione è grave. Seriamente.

E quello che è peggio è che sono costretto a quasi smettere di bloggare. A causa di un sovraccarico di lavoro il mio tempo libero sarà rappresentato da una quantità immaginaria almeno fino a capodanno. Avrei tante di quelle cose da dire. Farò il possibile, ma la vedo scura.

3 commenti:

Pancho ha detto...

Hola Aleks,

agge 'na "mail-box"?

Hasta

blogplot ha detto...

ti prego, diccele..

Alessandro ha detto...

@Pancho,

ho appena fatto il set up di castellidicarte@gmail.com. Puoi essere il primo a mandarmi una mail!

@fran

come compromesso sto pensando di darmi al blogging aforistico.