Tra i propositi per il nuovo anno c'è quello di studiare in maggiore dettaglio la situazione del nostro Paese e di seguirne con maggiore attenzione gli eventi. Tra le altre cose sto cercando fonti di informazioni affidabili sull'Italia e altri blogger/giornalisti/analisti interessanti.
Fin'ora ho trovato diverse cose assolutamente patetiche cose ad esempio il sito del ministero del tesoro sul debito pubblico in cui le numerose informazioni utili sono sparpagliate meticolosamente in mille file PDF senza nemmeno un accenno di formattazione dignitosa e rigorosamente senza possibilità di ricerca.
Ho aggiunto diversi blog al mio news reader, ma ancora nessuno mi ha ancora colpito a sufficienza da metterlo tra i link consigliati.
Infine oggi mi sono imbattuto in un post di Andrea Mazzalai autore del blog Icebergfinanza che cita molte delle mie sorgenti in inglese preferite, prende i grafici dagli stessi siti dai quali li prendo io, analizza gli stessi problemi, ma sembra avere una prospettiva molto diversa dalla mia per quello che riguarda le soluzioni. Mi riservo di dare un giudizio più approfondito col tempo, ma per il momento mi sento di poterlo aggiungere ai link consigliati in particolare a chi non mastichi l'inglese economico-finanziario a sufficienza da poter seguire i link stranieri.
Invito i lettori a suggerirmi nei commenti fonti di dati affidabili e/o blogger/giornalisti/analisti interessanti specifici per la situazione italiana. Grazie.
lunedì 29 dicembre 2008
giovedì 25 dicembre 2008
Krugman: "La seconda Grande Depressione è arrivata..."
"... in Ucraina."
Con queste parole, al limite dell'anti-natalizio, il prof. Paul Krugman accompagna i due grafici seguenti sul valore della produzione industriale in Ucraina oggi e negli Stati Uniti negli anni Trenta:

Con queste parole, al limite dell'anti-natalizio, il prof. Paul Krugman accompagna i due grafici seguenti sul valore della produzione industriale in Ucraina oggi e negli Stati Uniti negli anni Trenta:


mercoledì 24 dicembre 2008
ABN Amro ci aiuta a capire gli eccessi di una bolla speculativa
Per definizione, al picco di una bolla speculativa avvengono transazioni che diventano immediatamente incomprensibili e addirittura grottesche. L'acquisizione di ABN Amro da parte di un consorzio di altre banche a fine 2007 finirà sui testi di storia a segnare il picco della bolla speculativa delle acquisizioni bancarie.
Il 9 ottobre del 2007, dopo una estenuante battaglia con Barclays a colpi di rialzo, un consorzio internazionale formato da Royal Bank of Scotland, Fortis e Banco Santander si aggiudica l'acquisizione della banca olandese ABN Amro per la sorprendente cifra di $100 miliardi.
Chi fosse interessato a comprare banche, per stessa cifra oggi potrebbe comprare:
Definire col proprio acquisto esattamente il picco di una bolla speculativa non aiuta la stabilità finanziaria e infatti delle tre banche acquirenti solo una, Banco Santander, sopravvive ancora come una azienda interamente privata mentre le altre due sono orgogliosamente proprietà dei cittadini Britannici e Olandesi.
Via The Big Picture.
Il 9 ottobre del 2007, dopo una estenuante battaglia con Barclays a colpi di rialzo, un consorzio internazionale formato da Royal Bank of Scotland, Fortis e Banco Santander si aggiudica l'acquisizione della banca olandese ABN Amro per la sorprendente cifra di $100 miliardi.
Chi fosse interessato a comprare banche, per stessa cifra oggi potrebbe comprare:
- Citibank $22,5 miliardi (-74%)
- Morgan Stanley $10,5 miliardi (-72%)
- Goldman Sachs $21 miliardi (-67%)
- Merril Lynch $12,3 miliardi (-77%)
- Deutsche Bank $13 miliardi (-71%)
- Barclays $12,7 miliardi (-71%)
Definire col proprio acquisto esattamente il picco di una bolla speculativa non aiuta la stabilità finanziaria e infatti delle tre banche acquirenti solo una, Banco Santander, sopravvive ancora come una azienda interamente privata mentre le altre due sono orgogliosamente proprietà dei cittadini Britannici e Olandesi.
Via The Big Picture.
lunedì 22 dicembre 2008
L'Irlanda nazionalizza le tre maggiori banche del Paese
Il governo irlandese ha annunciato che "investirà" 2 miliardi di euro sia in Bank of Ireland sia in Allied Irish Banks e 1,5 miliardi di euro in Anglo Irish bank e assumerà il controllo di quest'ultima. Ossia una manovra da 5,5 miliardi di euro per "salvare" il sistema bancario nazionale, che si traducono in circa €1.250 "investiti" da ciascun irlandese, inclusi vecchi e bambini nelle banche. E tenendo conto che la bolla immobiliare irlandese è tra le più spettacolari al mondo, con il valore delle case triplicato in dieci anni e adesso in picchiata, la probabilità che questo "investimento" si trasformi in una "elargizione" è molto vicina al 100%.
Come già accennato in Il rischio di default dei Paesi secondo i CDS (Credit Default Swaps) e in Default sul debito pubblico italiano e uscita dall'euro, può accadere veramente? è saggio tenere sott'occhio la situazione in Irlanda in quanto è ritenuta da molti come il Paese dell'area euro con maggiori problemi finanziari e quello che accade lì al nord ha una buona probabilità di fare da prototipo per quello che può accadere per gli altri Paesi dell'Unione Monetaria in difficoltà, tra cui anche l'Italia.
Come già accennato in Il rischio di default dei Paesi secondo i CDS (Credit Default Swaps) e in Default sul debito pubblico italiano e uscita dall'euro, può accadere veramente? è saggio tenere sott'occhio la situazione in Irlanda in quanto è ritenuta da molti come il Paese dell'area euro con maggiori problemi finanziari e quello che accade lì al nord ha una buona probabilità di fare da prototipo per quello che può accadere per gli altri Paesi dell'Unione Monetaria in difficoltà, tra cui anche l'Italia.
venerdì 19 dicembre 2008
ZIRP! (Zero Interest Rate Policy)
Mi scuso per essere sparito di nuovo. Durante la mia assenza la quantità di eventi economici e finanziari è stata massiccia, ma a mio parere due notizie sovrastano le altre di una spanna:
Qualche tempo fa ho dato un altro seminario su finanza e macroeconomia per amici e non. Una delle mie previsioni sull'evoluzione della crisi finanziaria era che le banche centrali occidentali avrebbero finito con l'adottare la "Zero Interest Rate Policy (en)" anche detta ZIRP o "quantitaive easing". Ma onestamente non mi aspettavo che ci saremmo arrivati così in fretta.
La ZIRP e la teoria economica kaynesiana
La ZIRP è una tecnica kaynesiana (en) di politica economica intesa a stimolare la crescita economica, in sostanza la banca centrale fissa il tasso d'interesse di riferimento, quello per il credito a breve termine, esattamente o molto vicino allo zero percento, in modo da favorire l'accumulo di debito e punire il risparmio.
Che io sappia, la politica del tasso zero è stata praticata esclusivamente in Giappone dopo la crisi finanziaria degli anni '90 (en), il cosiddetto "decennio perduto" con i seguenti risultati:
Ma politici e i banchieri centrali sono ferventi seguaci di Kaynes e non c'è da stupirsene, poiché la maggior parte delle ricette Kaynesiane nell'affrontare le crisi finanziarie ed economiche si basano sul concentramento del potere economico e sull'intervento dello Stato nei mercati. La progressiva nazionalizzazione dei sistemi finanziari mondiali, il varo dei provvedimenti di stimolo fiscale e di progetti di spesa pubblica sono interventi Kaynesiani che permettono a politici e banchieri centrali di decidere chi si arricchisce e chi soccombe. Come pretendere che l'esablishment non sia Kaynesiano?
Per il momento oltre a Stati Uniti, Giappone e Svizzera anche la Gren Bretagna ha segnalato che arriverà entro breve ad adottare la ZIRP, mentre la BCE ha dato segnali contrastanti e c'è chi mormora che potrebbe aver finito con i tagli sui tassi col suo 2%. Personalmente ritengo che tutte le banche centrali occidentali arriveranno allo ZIRP e al quantitaive easing, inclusa la Banca Centrale Europea che per la seconda volta sarà costretta a rimangiarsi tutte le belle parole sulla stabilità monetaria e rischi di inflazione.
Servirà a qualcosa? Se hai debiti, probabilmente. Se sei una banca, sicuramente.
E se non hai debiti e non sei una banca? Beh, qualcuno dovrà pur pagare il conto. No?
- la FED ha raggiunto il suo obbiettivo di tassi allo 0% (o ZIRP), ed
- è stata smascherata quella che sembra essere la più grande truffa privata della storia dell'umanità, un colossale schema di Ponzi (o Ponzi scheme) ad opera di Bernard L. Madoff, uno dei maghi della finanza di Wall Street.
Qualche tempo fa ho dato un altro seminario su finanza e macroeconomia per amici e non. Una delle mie previsioni sull'evoluzione della crisi finanziaria era che le banche centrali occidentali avrebbero finito con l'adottare la "Zero Interest Rate Policy (en)" anche detta ZIRP o "quantitaive easing". Ma onestamente non mi aspettavo che ci saremmo arrivati così in fretta.
La ZIRP e la teoria economica kaynesiana
La ZIRP è una tecnica kaynesiana (en) di politica economica intesa a stimolare la crescita economica, in sostanza la banca centrale fissa il tasso d'interesse di riferimento, quello per il credito a breve termine, esattamente o molto vicino allo zero percento, in modo da favorire l'accumulo di debito e punire il risparmio.
Che io sappia, la politica del tasso zero è stata praticata esclusivamente in Giappone dopo la crisi finanziaria degli anni '90 (en), il cosiddetto "decennio perduto" con i seguenti risultati:
- il "decennio perduto" si avvicina a compiere il ventesimo anno e non si vede luce alla fine del tunnel,
- come effetto collaterale è nato lo yen carry-trade, uno dei castelli di carte finanziari più grandi della storia e che sembra vicino a crollare.
Ma politici e i banchieri centrali sono ferventi seguaci di Kaynes e non c'è da stupirsene, poiché la maggior parte delle ricette Kaynesiane nell'affrontare le crisi finanziarie ed economiche si basano sul concentramento del potere economico e sull'intervento dello Stato nei mercati. La progressiva nazionalizzazione dei sistemi finanziari mondiali, il varo dei provvedimenti di stimolo fiscale e di progetti di spesa pubblica sono interventi Kaynesiani che permettono a politici e banchieri centrali di decidere chi si arricchisce e chi soccombe. Come pretendere che l'esablishment non sia Kaynesiano?
Per il momento oltre a Stati Uniti, Giappone e Svizzera anche la Gren Bretagna ha segnalato che arriverà entro breve ad adottare la ZIRP, mentre la BCE ha dato segnali contrastanti e c'è chi mormora che potrebbe aver finito con i tagli sui tassi col suo 2%. Personalmente ritengo che tutte le banche centrali occidentali arriveranno allo ZIRP e al quantitaive easing, inclusa la Banca Centrale Europea che per la seconda volta sarà costretta a rimangiarsi tutte le belle parole sulla stabilità monetaria e rischi di inflazione.
Servirà a qualcosa? Se hai debiti, probabilmente. Se sei una banca, sicuramente.
E se non hai debiti e non sei una banca? Beh, qualcuno dovrà pur pagare il conto. No?
venerdì 12 dicembre 2008
General Motors e Crysler con le ore contate
Il minor numero di post si spiega con la mia mole di lavoro attuale e non perché le cose siano più tranquille. Oggi abbiamo: General Motors e Crysler, due delle aziende automobilistiche più grandi del mondo e nella nostra death watch list già da parecchio tempo, sembra siano ormai a poche ore dal fallimento, il Senato americano ha negato l'ennesimo salvataggio (en) dell'azienda fallita e fallimentare mandando nel panico gli investitori di mezzo mondo che no se lo spattavano. Ma non vi preoccupate, compagno Paulson ha ancora qualche altro miliardo di dollari da sperperare (en).
Jim Rogers: "Quello che è economicamente e moralmente intollerabile..."
"What is outrageous economically and is outrageous morally is that normally in times like this, people who are competent and who saw it coming and who kept their powder dry go and take over the assets from the incompetent," he said. "What's happening this time is that the government is taking the assets from the competent people and giving them to the incompetent people and saying, now you can compete with the competent people. It is horrible economics."
Jim Rogers, Reuters 11 dic. 2008Come ho sostenuto già in La Seconda Grande Depressione o la Seconda Depressione Mondiale? la crisi finanziaria, lasciata a se stessa provocherebbe una brutta recessione mondiale. Certo, non una bella prospettiva, ma molto meglio che vedere, come temo che ci toccherà vedere, le economie mondiali sprofondare in una vera e propria depressione economica provocata dai colpevoli e maldestri tentativi di "salvataggio" dello status quo a opera di politici e banchieri incompetenti e in mala fede. Jim Rogers, legendario investitore e speculatore finanziario, tocca esattamente il cuore del problema:
"Quello che è economicamente e moralmente intollerabile è che di solito, in tempi come questi, le persone competenti e che hanno visto arrivare il problema e che hanno tenuto la propria polvere asciutta, vanno e prendono i beni dalle mani degli incompetenti" dice "Quello che sta accadendo questa volta è che il governo prende i beni dalle mani delle persone competenti e li da nelle mani degli incompetenti dicendo, bene ora potete competere con i competenti. Si tratta di un obbrobrio economico."
Jim Rogers
"Salvare il sistema" detto da un politico si traduce in "mantenere le stesse persone a capo dello status quo". Ma queste persone sono esattamente quelle che hanno creato il problema, che altro risultato si può aspettare da loro se no un fallimento peggiore? Non è esattamente ricompensare il fallimento e punire il successo?
domenica 7 dicembre 2008
Il ciclo del denaro spiegato da Stand di Due Cents
Credo sinceramente insieme a te che le establishment bancarie siano più pericolose di armate schierate per la battaglia; e che il principio di spendere denaro che dovrà essere ripagato dalla posterità, col nome di finanziamento, non sia altro che truffare il futuro su larga scala. (da una lettera a John Taylor, 28 maggio 1816)Che ci piaccia o no viviamo in un mondo di monete legali, ossia in tutti i Paesi del mondo usiamo come denaro dei pezzetti di carta privi di valore intrinseco che acquistano valore esclusivamente grazie ad una imposizione legale. Questi pezzettini di carta, le banconote, sono di solito stampate da una azienda semi-pubblica, la banca centrale, seguendo alcune semplici regole imposte da ciascuno Stato. Le regole di solito lasciano un elevato grado di discrezionalità ai banchieri centrali che certamente non disdegnano di farne uso.
Che ci piaccia o no per capire le ragioni profonde della crisi e gli scenari futuri dobbiamo fare del nostro meglio per capire come funzionano le monete legali e i sistemi bancari moderni, basati su di esse. L'ultimo lungo post di Stand Quantitative easing (prima parte) fa un buon quadro del funzionamento di banche e banche centrali. L'unica accortezza che chiedo ai lettori è di fare attenzione all'uso che fa Stand della parola "denaro", con la quale indica sia il denaro vero e proprio, ovvero i pezzetti di carte di cui sopra, sia il credito concesso dalle banche, io in genere uso "base monetaria" o "massa monetaria" per un concetto simile. Si tratta di dettagli, ma fanno differenza. Per chi fosse interessato alle puntate precedenti, alcune delle mie idee si trovano nei seguenti post:
venerdì 5 dicembre 2008
FED, deflazione e quantitative easing
Deflazione
Negli ultimi giorni i mercati del credito in generale e il mercato dei titoli di Stato americani in particolare si comportano come se avessero avuto un epifania: è in arrivo la depressione economica. Il segno più evidente del panico creditizio è dato dai titoli trentennali di zio Sam il cui rendimento ormai sfiora il 3%.

Vediamo di capire il grafico qui sopra. Per tutto il periodo della crisi fino a metà novembre un bond a 30 anni rendeva intorno al 4,5% con punte verso il basso vicine al 4% nei momenti di maggior panico come dopo il collasso di Lehman Brothers. D'altra parte 30 anni sono lunghi a passare e l'economia presto si riprenderà. A metà novembre gli investitori si sono convinti che prendere un misero, ma sicuro, 3% per i prossimi trent'anni è un eccellente investimento, ossia hanno deciso che l'economia non si riprenderà tanto presto e che i tassi rimarranno bassi per anni.
I mercati del credito parlano apertamente di deflazione e depressione.
Quantitative easing
Nel gergo della banche centrali si chiama "quantitative easing". Noi comuni mortali possiamo semplicemente chiamarlo "stampare denaro". Al contrario di quello che si sentiva dire un po' ovunque, fino a settembre la FED era stata molto attenta a non stampare un dollaro (quasi), per evitare l'aumento dei tassi d'interesse a lungo termine e la fuga dei finanziatori stranieri. Ma a partire da settembre la FED e il governo americano hanno perso il controllo dei mercati finanziari e circolava il sospetto che la FED avesse cominciato a stampare.
Ieri la FED ha ammesso la sua prima operazione finanziata dalle rotative di Stato. Dalle FAQ su una delle operazioni di finanziamento di Fannie e Freddie:

Dunque siamo arrivati al punto in cui la FED sta iniziando al campagna di monetizzazione del debito per combattere la deflazione e salvare le banche (a spese di tutti). C'è un problema però...
I mercati del credito pensano che la FED fallirà.
Aggiornamento: Per chi fosse interessato alcune delle mie idee su denaro e banche centrali si trovano nei seguenti post:
Negli ultimi giorni i mercati del credito in generale e il mercato dei titoli di Stato americani in particolare si comportano come se avessero avuto un epifania: è in arrivo la depressione economica. Il segno più evidente del panico creditizio è dato dai titoli trentennali di zio Sam il cui rendimento ormai sfiora il 3%.

Vediamo di capire il grafico qui sopra. Per tutto il periodo della crisi fino a metà novembre un bond a 30 anni rendeva intorno al 4,5% con punte verso il basso vicine al 4% nei momenti di maggior panico come dopo il collasso di Lehman Brothers. D'altra parte 30 anni sono lunghi a passare e l'economia presto si riprenderà. A metà novembre gli investitori si sono convinti che prendere un misero, ma sicuro, 3% per i prossimi trent'anni è un eccellente investimento, ossia hanno deciso che l'economia non si riprenderà tanto presto e che i tassi rimarranno bassi per anni.
I mercati del credito parlano apertamente di deflazione e depressione.
Quantitative easing
Nel gergo della banche centrali si chiama "quantitative easing". Noi comuni mortali possiamo semplicemente chiamarlo "stampare denaro". Al contrario di quello che si sentiva dire un po' ovunque, fino a settembre la FED era stata molto attenta a non stampare un dollaro (quasi), per evitare l'aumento dei tassi d'interesse a lungo termine e la fuga dei finanziatori stranieri. Ma a partire da settembre la FED e il governo americano hanno perso il controllo dei mercati finanziari e circolava il sospetto che la FED avesse cominciato a stampare.
Ieri la FED ha ammesso la sua prima operazione finanziata dalle rotative di Stato. Dalle FAQ su una delle operazioni di finanziamento di Fannie e Freddie:

Guarda caso, la "creazione di riserve bancarie addizionali" si traduce ancora con "stampare denaro", e d'altronde che altro sa fare una banca centrale?
Queste operazioni saranno neutre rispetto alle riserve?
No, queste operazioni saranno finanziate attraverso la creazione di riserve bancarie addizionali.
Dunque siamo arrivati al punto in cui la FED sta iniziando al campagna di monetizzazione del debito per combattere la deflazione e salvare le banche (a spese di tutti). C'è un problema però...
I mercati del credito pensano che la FED fallirà.
Aggiornamento: Per chi fosse interessato alcune delle mie idee su denaro e banche centrali si trovano nei seguenti post:
- L'origine del denaro
- Tassi di interesse, la Banca centrale europea e un vicolo cieco
- Capire la crisi finanziaria per sapere cosa fare (prima parte)
lunedì 1 dicembre 2008
"Tanta vive"
Oggi è scomparsa Tanta, al secolo Doris Dungey, co-blogger di Calculated Risk.
Tanta è stata uno degli eroi dei blog finanziari: straordinariamente competente nel suo settore, maniacale nei dettagli (fonti, analisi, modelli) e traboccante nel suo desiderio di dare, di permettere la comprensione dell'assurdo mondo finanziario a tutti coloro che fossero disposti a mettere la propria parte. E un genuino genio di ironia e sarcasmo. Ha fissato l'asticella della qualità dei blog così in alto che quasi intimidisce noi poveri mortali che facciamo semplicemente del nostro meglio.
Pur non avendo mai intrattenuto rapporti diretti con lei mi sento esattamente come se avessi perso una cara amica. Questo è l'effetto che fanno i blog e soprattutto che ha saputo fare lei.
Il mondo improvvisamente è diventato un po' meno comprensibile e un po' meno allegro.
Tanta vive nei nostri pensieri.
Tanta è stata uno degli eroi dei blog finanziari: straordinariamente competente nel suo settore, maniacale nei dettagli (fonti, analisi, modelli) e traboccante nel suo desiderio di dare, di permettere la comprensione dell'assurdo mondo finanziario a tutti coloro che fossero disposti a mettere la propria parte. E un genuino genio di ironia e sarcasmo. Ha fissato l'asticella della qualità dei blog così in alto che quasi intimidisce noi poveri mortali che facciamo semplicemente del nostro meglio.
Pur non avendo mai intrattenuto rapporti diretti con lei mi sento esattamente come se avessi perso una cara amica. Questo è l'effetto che fanno i blog e soprattutto che ha saputo fare lei.
Il mondo improvvisamente è diventato un po' meno comprensibile e un po' meno allegro.
Tanta vive nei nostri pensieri.
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