mercoledì 17 marzo 2010

Crisi Grecia: la Germania non esclude l'uscita dall'euro per chi non rispetta i patti

Come detto in conclusione di Jim Rogers: "Dovrebbero lasciare che la Grecia fallisca" la Germania sotto la guida del cancelliere Angela Merkel e del ministro delle finanze Wolfgang Schäuble non sembra prendere alla leggera le conseguenze di un eventuale salvataggio della Grecia. Questa è forse l'unica certezza che emerge dalla ridda di notizie che circola sul futuro della Grecia.

Dall'articolo dello stesso Schäuble Un euro di carota e due di bastone e dalle dichiarazioni della Merkel: «Fuori dall'euro chi non rispetta i patti» appare chiaro che i due hanno molto chiaro che la crisi greca è solo la fase di riscaldamento per la partita vera che sarà quando a scricchiolare saranno i bilanci statali, ben più grandi, degli altri PIIGS. La Germania non intende rimediare agli errori altrui. Chi vuole l'aiuto del fratello maggiore deve dimostrare di sapersi rialzare da solo.

Devo ammettere che sono sorpreso dalla capacità di affrontare questa fase della crisi che stanno dimostrando i politici tedeschi, no solo al confronto con le penose caricature che abbiamo in Italia, ma anche al confronto ai più rispettabili politici americani e inglesi che si sono sostanzialmente appiattiti sulle posizioni delle banche.

Sto cominciando a tifare Angela.

7 commenti:

tfrab ha detto...

"someone of Schauble’s gravitas doesn’t go about casually making threats, and this is not the sort of statement made by a country that is constrained, harnessed, submerged or placated. It is not even the sort of statement made by just any EU member, but rather by the decisive member. Germany now appears prepared not just to contemplate, but to publicly contemplate, the re-engineering of Europe for its own interests. It may not do it, or it may not do it now, but it has now been said, and that will change Germany’s relationship to Europe."

http://www.stratfor.com/weekly/20100315_germany_mitteleuropa_redux

Alessandro ha detto...

Esatto. I temi sono stati discussi apertamente e molto chiaramente. La Merkel e compagnia non sono nemmeno passati per la fase delle indiscrezioni. I tedeschi hanno voluto far sapere che la partita è seria.

E a giudicare dalle sconclusionate e imbarazzanti dichiarazioni pubbliche del primo ministro si direbbe che i politici greci non hanno ancora capito quanto.

La partita è ancora aperta, ma comincio a sentire puzza di dracma.

Schwefelwolf ha detto...

Bentornato Alessandro!

In effetti penso che la Merkel debba cominciare a tenere un po' conto della situazione tedesca - sia nella sua realtà economico-finanziaria, sia in quella "psicologica". Penso che la Merkel cominci a preoccuparsi di quello che i suoi cittadini potrebbero pensare se adesso, (dopo essere stati costretti ad accettare prima il cambio marco > euro, poi il salvataggio delle banche), si vedessero imporre una nuova "botta" d'indebitamento anche per andare a salvare il "Club Med" (Grecia, Spagna, Portogallo, Italia)...

Anonymous ha detto...

http://crisis.blogosfere.it/
in questo articolo su aspo si parla di Grecia .Volevo capire se è in linea con quello che pensi anche tu.Da perfetta ignorante quale sono , non riesco a capire se si ottengono due cose diverse partendo dalla stessa azione iniziale, (l'uscita dall'euro e il non pagamento degli interessi).
Spero di essermi spiegata.
Grazie

Anonymous ha detto...

Qui siamo alla follia, si guarda alla grecia, come alla fine dell'unione Europea, ma è solo una scusa per poter aver più peso nelle scelte Economiche Ue.
Guardate in America, la California già in default, eppure nessuno ne parla, il dollaro non ne risente e continuiamo a subire una disinformazione sempre più evidente.

Naz ha detto...

Salve,
quale sarebbe il problema se la Grecia o qualunque altro paese uscisse dall'Euro ancora non mi é chiaro. La Grecia dovrebbe uscire dall'Euro, ha un economia e un tessuto sociale(e non solo la Grecia) che non puo' stare al passo della Germania. Almeno questo é chiaro.

Alessandro ha detto...

@Naz

personalmente rifiuto l'idea che la manipolazione della base monetaria da parte di un governo (presupposto per l'uscita dall'euro) sia un bene per un Paese. Normalmente la cosiddetta "svalutazione competitiva" non è altro che un trucco per rubare a chi è stato finanziariamente responsabile per dare a chi non lo è stato (banche e governi in primis).

Ma ammettendo che ci sia l'accordo per ritornare alla dracma, con l'intenzione di svalutarla alla grande, gli europei, che possiedono il debito pubblico greco, vorrebbero che i titoli già emessi rimangano denominati in euro (come credo sia tra gli accordi), mentre i greci li convertirebbero in dracme e poi svaluterebbero, applicandosi unilateralmente uno sconto.

In sostanza l'uscita o meno dall'euro è solo un dettaglio cosmetico su come realizzare il default ormai inevitabile. Ad esempio, se i greci facessero un default secco dimezzando il valore nominale dei titoli potrebbero tranquillamente rimanere nell'euro.