mercoledì 14 gennaio 2009

Standard & Poor's conferma il rating sul debito pubblico italiano

Verso la fine di uno dei piccoli seminari che ho tenuto per amici e non, un signore molto attento mi ha chiesto: "Per concludere ci potresti dire una cosa positiva? Ce ne sarà almeno una, no?"

Per riscattare il mio silenzio imbarazzato di allora intendo iniziare il 2009 con una buona notizia: l'agenzia di rating Standard & Poor's ha lasciato invariato il rating "A+" sul debito pubblico italiano a lungo termine.

Si tratta di una buona notizia perché l'interesse che paghiamo sul rifinanziamento del mostruoso debito pubblico che ci portiamo appresso dipende anche dal giudizio delle agenzie di rating e un temuto peggioramento avrebbe rischiato di costarci qualche decina di miliadi di euro l'anno.

Meno buona è la notizia che gli investitori internazionali non sembrino curarsi più molto del giudizio delle agenzie di rating e proprio oggi per finanziare il debito italiano a 10 anni abbiamo preteso un interesse dell'1,54% più alto rispetto al debito tedesco. Si tratta dello spread più alto dall'introduzione dell'euro e significa che per ogni €1000 che ci siamo fatti prestare oggi, tra 10 anni avremo pagato oltre €150 di interessi in più rispetto ai tedeschi. Tra i paesi che usano l'euro stanno messi meggio di noi solo Irlanda e Grecia con spread di 1,57% e 2,41% rispettivamente.

1 commento:

andrea ha detto...

per capire qualcosa, bisognerebbe sapere quanto estero e quanta italia (banche)si sono assegnati i decennali.
se come sospetto, sono essenzialmente italiani, non c'entra tanto il rating quanto la necessità di mettere in cascina assets con buon rendimento da cedere in un secondo tempo.
essendo aste al ribasso, non dovrebbe esser difficile per le banche offire meno, rimettendoci qualcosa ora, se l'intenzione è quella di rimetterli sul mercato a breve.