giovedì 11 giugno 2009

I bond dell'IMF, gli investitori internazionali e l'immaginario stato della Lattonia

A complicare le cose per il Tesoro a stelle e strisce ci si mette anche l'IMF che sta pianificando di emettere debito proprio, indicizzato rispetto ad un calmiere di valute anziché in dollari, per finanziare il salvataggio della prossima ondata di nazioni sulla strada del default (Lettonia in prima fila (en)).

Diversi finanziatori internazionali (cioè le banche centrali di Cina, Brasile, Russia e India) si sono mostrati interessati ai bond dell'IMF apparentemente al fine di ridurre l'esposizione al dollaro e agli Stati Uniti.

Incidentalmente, questa storia del debito dell'IMF va vista in dettaglio, è probabile che la strategia principale sia semplicemente quella di scalare di un gradino la struttura del capitale dei Paesi in difficoltà.

Cerco di spiegarmi: l'immaginario stato della Lattonia è in difficoltà perché ha $200 milioni di dollari di debito in scadenza a luglio e ovviamente non ha liquidi per ripagarlo (in realtà non si è mai nemmeno posto il problema!), come sempre cerca di rifinanziare, ma questa volta gli investitori internazionali che gli avevano prestato i $200 milioni fino a ieri, oggi hanno paura e non rinnovano i prestiti. La Lattonia allora va in tutta fretta dall'IMF e implora di essere salvata: ha bisogno di $200 milioni entro luglio. La trattativa viene fatta senza andare per il sottile e l'IMF concede il prestito imponendo condizioni draconiane, tra cui la precedenza dell'IMF stesso su tutti i creditori dello stato lattone.

Naturalmetne l'IMF i soldi non ce li ha e deve farseli prestare. Emette bond per $200 milioni, che vengono prontamente acquistati a piene mani dagli stessi investitori che stavano fuggendo dalla Lattonia e si trovano giusti, giusti con $200 milioni da piazzare in qualche investimento sicuro. Tutto procede per il meglio e lo stesso dollaro va dalla Lattonia alla Cina, dalla Cina all'IMF e infine torna in Lattonia esattamente da dove era partito.

Il vantaggio per gli investitori è che ora i $200 milioni sono saliti di un gradino nella struttura del capitale, perché il creditore IMF ha la precedenza sugli altri creditori dello stato lattone, e prestare all'IMF che presta alla Lattonia è più sicuro che prestare direttamente alla Lattonia.

Alla fine del gioco chi ci ha rimesso sono gli altri investitori in debito pubblico lattone, in genere fondi pensione e piccoli risparmiatori che rischiano di ripetere un'esperienza gia nota (en).

16 commenti:

andrea ha detto...

oggi hai imperversato...
bene alessandro, complimenti.
soprattutto per la tua dead list compilata in tempi non sospetti.
anche le mie previsioni dell'estate 2007 si stanno tutte realizzando, solo in tempi doppi o addirittura tripli rispetto a cosa prevedevo.
io penso che il debito dell'IMF sia l'anticamera della famosa "moneta mondiale", e comunque un primo passo verso l'affrancamento dal dollaro.

Alessandro ha detto...

@andrea

è mia opinione che l'unica strada per avere una moneta mondiale è tornare all'oro. La possibilità mi sembra bassa, ma non trascurabile.

Una moneta legale ha bisogno di una banca centrale che la controlli e un governo che la sostenga.

A mio parere il debito dell'IMF ha la possibilità di diventare, per un breve periodo, uno schema di Ponzi di tutto rispetto, ma non ci conterei come precursore di una moneta mondiale.

Personalmente non vedo nemmeno quali vantaggi avrebbe essere tartasati da una banca centrale mondiale anziché da tante banche centrali locali. A meno di non essere i banchieri centrali mondiali, naturalmente.


Cambiando discorso, chi dovesse pensare che i tassi in aumento siano un problema tutto americano:

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2009/06/btp.shtml

andrea ha detto...

mai pensato che un'impennata dei rendimenti dei bonds USA, non si trasferisse su quelli europei, italia soprattutto che forse è una delle più "deboli".
e quanto segnali ne è giustamente la prova.
riguardo alla "moneta mondiale", come la vedo io attuabile non in un futuro troppo lontano, lo immagino semplicemente come un "valore calcolato", non fisico, ma come un paniere delle principali monete che vi entrino in una percentuale proporzionata al PIL (calcolato con identici parametri).
un valore, quindi di riferimento, al quale rapportare ogni altra moneta.
insomma, oggi il riferimento per materie prime, commerci internazionali, monete è il dollaro che balla come un grillo, destabilizzando gli scambi, quello a cui penso sarebbe semplicemente un valore più stabile.
poi, se funziona, si vedrà come proseguire.

Alessandro ha detto...

WOW!

Apparentemente l'asta di oggi dei bond a 30 anni è stata un successone, l'esatto contrario di quella di ieri.

Tasso al 4,7% (alto, ma non terribile) e 50% dell'asta è andato alle banche centrali straniere, che evidentemente sono ancora innamorate dei titoli a più lunga scadenza. E ancora più evidentemente non sognano nemmeno nei peggiori incubi l'iper-inflazione del dollaro.

Alessandro ha detto...

Sembra che Karl Denninger ha letto la cosa come me.

L'asta a 30 anni dice che le banche centrali internazioonali scommettono sulla deflazione e sul dollaro, e altrettanto fanno le banche americane (i Primary Dealer nell'articolo) che hanno scommesso molto forte.

Se così fosse probabilemnte questo è il sengale: il rally del 2009 dei mercati azionari è finito oggi.

http://market-ticker.org/archives/2009/06/11.html

Mar ha detto...

Alessandro,

Ma perche' scrivi Lattonia? E' un typo o (come penso) c'e' un motivo che non conosco?

L'Italia fallira' PRIMA degli USA (ovviamente) e gli USA dopo molti altri paesi.
Per l'Italia c'e' una solo strada: crisi fiscale in mezzo ad una tempesta perfetta e... Argentina, Argentina, Argentina!!!!

La possibilita' di una moneta mondiale agganciata all'oro e' - per adesso - nulla: sarebbe la perdita di tutto il potere che hanno. Think about it...

Per le borse: deflazione o inflazione... nessuna delle due e' bene per l'equity!!!!

Ciao e continua scrivere

Alessandro ha detto...

@Mar

non conosco la situazione della Lettonia con sufficiente dettaglio per costruirci un esempio, quindi ho preso un nome "di fantasia" che "casualmente" somiglia a quello di uno Stato che probabilmente so trova in una situazione simile.

Per quanto riguarda la moneta mondiale e la possibilità del ritorno all'oro: ovviamente le banche centralli lotteranno fino all'ultimo uomo per impedirlo. Lo scenario che prospetto è quello in cui le banche centrali (tutte?) perdono il controllo delle monete a causa del mostruoso debito pubblico delle rispettive economie.

Scenario ancora abbastanza fantascentifico, ma è bene ricordare che storicamente tutti gli esperimenti di "moneta legale" sono finiti con la distruzione della moneta. Il mega-esperimento attuale dura solo dal 1971 (quando Nixon "temporaneamente" sospende la convertibilità in oro del dollaro), quindi non lo prenderei come la prova provata che le monete legali sono strutture economiche stabili sul lungo periodo.

Avremo modo di vedere come va a finire.

Roberto / London ha detto...

Non sono sicuro che le banche centrali riusciranno ad impostare una politica deflazionistica. Questo significherebbe comunque invertire la rotta di una strategia inflazionistica già intrapresa dall'inizio della crisi. Deflazione significa che chi ha debiti avrà debiti sempre più pesanti nel futuro. L'optimum per chi ha debiti (praticamente tutti in America e Uk) è proprio l'inflazione, che erode il debito in termini reali. Una politica monetaria che diventa restrittiva avrebbe l'effetto di:
- far precipitare ancora di più l'economia reale, insieme al credito.
- generare un'ondata di fallimenti e default senza precedenti.
- (e conseguentemente) produrre un caos politico e sociale in tutto il mondo assolutamente incontrollabile.

Vedo l'episodio di ieri più come "un colpo al cerchio e uno alla botte". La reazione dei mercati è stata misurata: i tassi rimangono alti, l'euro pure, il petrolio ha subito solo una lieve flessione. Vedremo nei prossimi giorni, quale piega prenderanno i mercati. Un'altra cosa: stocks e bond sono rivali solo in teoria. Con il principio del "too big to fail", e gli immensi acquisti di asset da parte delle FED, nessuno ha veramente l'interesse a schiantare le borse.
Ormai il sistema è talmente copromesso che qualsiasi elemento si tocchi non può che generare un disastro.

Alessandro ha detto...

@Roberto

[ho poco tempo ora, la risposta è breve]

le banche centrali non devono affatto "impostare" una politica deflazionistica, basta che alleggeriscano di poco l'acceleratore del quantitative easing e la contrazione del credito (del valore di mercato del credito) farà il resto.

Tra l'altro, finalmente ho potuto leggere con calma i tuoi lunghi commenti di qualche post fa, ti disturba se li uso per fare un post? Io ritengo che lo scenario che proponi, benché ragionevole e con molti sostenitori, sia debole su alcuni dettagli non trascurabili e probabilmente un post di botta e risposta è più facile per me.

Tieni presente che io avrò una posizione di vantaggio potendo ribattere nel post, ma prometto di non approfittarne :)

claudio ha detto...

Mi sapreste spiegare quale fattore, oggi, influenza la quotazione dell'oro che è in calo?

andrea ha detto...

Roberto/londra fa un quadro relativo ai bonds USA, e configura possibili vie d'uscita.
ne propongo un'altra, un po fantascientifica, ma , per fortuna fallita.
supponiamo che quanto avanzato dal TARP venga portato di nascosto (senza cioè che i mercati ne siano a conoscenza) in un paradiso fiscale tipo Svizzera, li cambiati in franchi o euro (anche rimettendoci un po sul cambio) e si costituisca un fondo anonimo che intervenga con qualche miliardo ad ogni emissione di titoli, abbassando così il tasso d'interesse.
la comparsa di un "cavaliere bianco" di cui non si conosce la forza e soprattutto la disponibilità terrebbe a bada, almeno per un po la speculazione al ribasso, non sapendo con chi ha a che fare.....
è un po infantile ma il TARP non aveva avanzato giusto 134,5 miliardi $.
e i due giapponesi a chiasso, non si son fatti requisire proprio 134,5 mld $?
certo che se così fosse sarebbe proprio una mossa degna di un neurone , e poco funzionante, ma sicuramente disperato.

andrea ha detto...

ci avviciniamo sempre più a cosa ho ipotizzato....

http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=15505&size=A

Alessandro ha detto...

La notizia dei $134,5 miliardi di bond sta finalmente facendo il giro del mondo. E tutti si chiedono se possano davvero essere veri.

Zero Hedge però ha notato un importante particolare: dalle poche immagini che sono circolate sembra evidente che non sia stata staccata nessuna cedola... e l'ultimo bond al portatore è stato stampato nel 1982... mmm...

http://zerohedge.blogspot.com/2009/06/did-it-look-like-this.html

Roberto / London ha detto...

@alessandro
Non c'è nessun problema ad usare i miei commenti per un nuovo post, anzi mi fa molto piacere.

Pancho ha detto...

"La notizia dei $134,5 miliardi di bond sta finalmente facendo il giro del mondo. E tutti si chiedono se possano davvero essere veri."


Che "Chiasso" con quest' affare...

andrea ha detto...

ci sono sviluppi sul giallo dei 134,5 ML$:
http://market-ticker.denninger.net/archives/1126-THURSDAY-Watch-Bernanke.html
E ANCHE QUI:
http://turnerradionetwork.com/index.php?option=com_content&view=article&id=59:employees-of-japan-finance-ministry-arrested-in-italy-trying-tosmuggle-134-billion-in-us-treasuries-in-suitcases&catid=1:latest-news&Itemid=50
DA NOI IN ITALIA,NULLA, MA NOI SIAMO SUPERIORI A CERTE COSE. he...he...he