mercoledì 27 agosto 2008

USA: Banche morte che camminano?

Al rientro dalle ferie non molto è cambiato, i mercati immobiliari mondiali continuano a crollare, la crisi finanziaria prosegue la sua lunga marcia a piccoli passi e le banche trovano stratagemmi sempre nuovi per nascondere la propria insolvenza. Le novità significative sono una decisa rivalutazione del dollaro e il crollo per prezzo del petrolio, che però è ancora abbondantemente sopra i $100 al barile.

Un buon riassunto della situazione nel settore finanziario americano è un articolo in 4 pagine di Bennet Sedacca e Rob Roy su Minyanville intitolato Dead Banks Walking? (Banche morte che camminano?). Riassumo le liste dei morti e dei vivi dall'articolo. Non ci sono grosse sorprese.
Cominciamo con i quelli che tra qualche anno saranno i probabili sopravvissuti:
  • Bank of America
  • Bank of New York
  • JP Morgan Chase
  • Northern Trust
  • State Street
  • US Bancorp
  • ABN Amro
  • Deutsche Bank
  • BNP Paribas
  • Royal Bank of Scotland
  • Barclays
  • Allianz
I morti viventi veri e propri sono:
  • Fannie Mae e Freddie Mac (la nazionalizzazione può arrivare in qualsiasi momento, costo stimato per il contribuente a stelle e strisce: $500 miliardi)
  • Lehman Brothers (in vendita da diverse settimane e con lo spettro di dover pubblicare una trimestrale di cassa orribile nelle prossime settimane)
  • Zions Bancorp
  • KeyCorp
  • Fifth Third Bank
  • Washington Mutual (il fallimento della quale manderebbe per aria anche la FDIC, ossia l'ente federale di assicurazione dei depositi bancari)
  • National City
  • Regions Financial
  • General Motor/GMAC (sì, General Motors, la più grande casa automobilistica del mondo)
  • Ford/Ford Motor Credit Co. (sì, la Ford)
  • Wachovia (una banca molto simile a Washington Mutual, ma più grossa)
  • CIT Group
Gli zombi che probabilmente, per un motivo o per un altro, non scompariranno del tutto, ma potrebbero comunque subire trasformazioni sono:
  • Citigroup
  • Merrill Lynch
  • Morgan Stanley
  • Suntrust
  • Legg Mason
  • Capital One
  • AIG
  • MetLife
  • Prudential
Riassunto: il prossimo paio d'anni non butta niente bane.

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