mercoledì 2 luglio 2008

Tassi di interesse, la Banca centrale europea e un vicolo cieco

Avanti veloce fino a oggi.

Domani alle 1:45 sarà diffusa la decisione di politica monetaria del consiglio dei governatori della Banca centrale europea. Dopo un anno di annunci sempre uguali e di tassi d'interesse a breve immobili al 4% ci si aspetta un innalzamento al 4,25%. Sembra infatti che Trichet e compagni, stretti tra la crisi finanziaria che porta le banche e i Paesi europei più deboli a implorare tassi più bassi e l'inflazione dei prezzi al consumo al galoppo al 4%, che imporrebbe tassi più alti, abbiano preso una decisione. La BCE ha il mandato di "combattere l'inflazione" e i governatori hanno annunciato nella maniera più esplicita possibile che alzeranno tassi nonostante le critiche.

Per ora mettiamo da parte il fatto che per soddisfare a pieno questo fantomatico mandato di "combattere l'inflazione" la BCE potrebbe semplicemente smettere di stampare banconote e magari chiudere i battenti. Come vedremo infatti, la scuola economica austriaca mostra chiaramente che l'imposizione a una economia di una moneta legale, come l'Euro, ha il solo scopo di permettere alla banca centrale di creare inflazione monetaria e di controllare chi ne tragga beneficio. Per ora ho solo il primo tassello: l'origine del denaro.

Dunque, la BCE si preoccupa dei prezzi al consumo che sono spinti verso l'alto principalmente dal costo delle materie prime che, in crescita anche prima dell'inizio della crisi finanziaria, adesso stanno letteralmente esplodendo. Ma per quale meccanismo un aumento dei tassi d'interesse dovrebbe abbassare il presso delle materie prime? Il meccanismo solito è che l'innalzamento dei tassi d'interesse rallenta le rotative della BCE che stampano gli Euro, ma a giudicare dalle statistiche della BCE stessa le rotative (M1 nella figura in basso) sono praticamente ferme dal Giugno 2007!


La base monetaria M1, composta dagli Euro in circolazione e dai depositi bancari, è immobile poco sopra i 3.800 miliardi da un anno. Le altre misure della base monetaria, M2 e M3, sono in forte espansione, ma contengono componenti che non sono equivalenti al denaro e che normalmente crescono in momenti di crisi.

Non è affatto chiaro cosa abbiano in mente alla BCE, ma proviamo a raffiguraci i due scenari possibili sulla base delle aspettative degli investitori e dei livelli dei principali mercati che sarebbero influenzati dall'azione della BCE:
  1. il cambio Euro su dollaro è a 1,587 molto, molto vicino al record assoluto di 1,60 stabilito ad aprile,
  2. il petrolio ha chiuso oggi stabilendo il record assoluto di $143,57 al barile,
  3. gli indici principali degli Stati Uniti hanno chiuso a circa 20% di perdita rispetto ai picchi stabiliti a ottobre 2007, e si trovano tutti in condizioni tecniche estremamente precarie, gli analisti di diverse banche d'affari hanno dato voce ai timori di un crollo imminente.
Scenario numero uno: la BCE alza effettivamente i tassi al 4,25%, come previsto dai più e temuto da quasi tutti, il dollaro scende in maniera decisa, per reazione il prezzo del petrolio, espresso in dollari, schizza verso l'alto e i mercati americani precipitano nell'abisso, seguiti dai mercati mondiali a stretto giro di posta. Poiché una delle spinte verso l'alto del prezzo del petrolio è la mancanza di fiducia verso gli strumenti finanziari espressi in dollari, è probabile che anche il prezzo del petrolio espresso in euro finisca per salire. In tutto il mondo si inscenano manifestazioni spontanee di protesta contro la BCE durante le quali si bruciano bambole con l'effige di Trichet.

Scenario numero due: la BCE terrorizzata dalla prospettiva dello scenario numero uno lascia i tassi al 4%, sorprendendo tutti dopo il tam-tam sull'annunciato del rialzo, il dollaro esplode verso l'alto, il petrolio crolla e i mercati americani rimbalzano seguiti da quelli mondiali che festeggiano sia i tassi che il crollo del petrolio. Il prezzo del petrolio anche espresso in Euro scende. Trichet è proclamato eroe nazionale in una decina di Paesi e la BCE non sarà mai più presa sul serio quando pre-annuncia una decisione di politica monetaria.

Per il momento, restiamo tutti in attesa che lo spettacolo si compia.

1 commento:

Salvatore ha detto...

Nel dubbio, io preparo le bambole da bruciare, tanto un motivo per dar loro fuoco si trova sempre...