martedì 16 settembre 2008

Il collasso di AIG: prosegue la nazionalizzazione del sistema finanziario degli USA

Come già detto, questi sono giorni che passeranno alla storia.

A quanto pare non c'è voluto molto perché la crisi di AIG passasse alle prime pagine dei giornali nazionali! Sul Corriere abbiamo Crisi Usa, il governo salva Aig, che come sempre confonde il salvataggio dei creditori di una azienda con il salvataggio dell'azienda stessa. Cosa sarà della AIG non lo sappiamo ancora, ma azionisti e management hanno ottime probabilità di essere annichilati.

La nazionalizzazione del sistema finanziario americano procede a tappe forzate. Finora il contribuente degli Stati Uniti d'America, in un tempo lontano bastione del libero mercato, sono proprietari delle seguenti aziende tecnicamente fallite:
  • parte di Bear Sterns, una banca d'affari, ovvero uno speculatore del mercato immobiliare, per mezzo della FED ($30 miliari)
  • l'80% di Fannie Mae e Freddie Mac, i giganti finanziari del mercato dei mutui, per mezzo del Tesoro ($200 miliardi di linea di credito, per ora)
  • IndyMac e una decina di altre piccole banche regionali, per mezzo della FDIC (intorno a $15 miliardi)
  • una parte di Lehman Brothers, un'altra banca d'affari, attraverso una complessa operazione finanziaria messa in opera dalla FED dopo il fallimento (tra $50 e $100 miliardi, non è chiaro)
  • l'80% di AIG, la più grande compagnia di assicurazione degli Stati Uniti, per mezzo di un prestito della FED ($85 miliardi)
  • una parte di ogni altra banca e finanziaria degli Stati Uniti, per mezzo di prestiti concessi dalla FED e dalle FHLB (centinaia di miliadi, non ho le cifre a portata di mano)
  • una parte dell'industria di auto (General Motors e Ford) attraverso concessioni fiscali approvate dal Congresso (almeno $50 miliardi)
Con la FED, il Tesoro e le banche centrali straniere nel panico e i mercati scioccati dalle conseguenze dei continui fallimenti e nazionalizzazioni, è impossibile dire cosa accadrà nel breve periodo. L'unica cosa certa è che la lista di aziende che implorano la loro parte di soldi pubblici è ancora molto lunga.

È piuttosto scioccante, ma ci sono buone possibilità che alla fine della crisi gli Stati Uniti saranno la più grande economia di stato del pianeta.

Aggiornamento: Con un atto di giornalismo decisamente inaspettato la CNBC ha compilato la lista dei salvataggi del governo americano durante la crisi (en), con tanto di valore finanziario associato. La lista è molto simile alla mia, ma è più accurata. Totale a carico del contribuente USA? $900 miliardi.

1 commento:

Pancho ha detto...

"È piuttosto scioccante, ma ci sono buone possibilità che alla fine della crisi gli Stati Uniti saranno la più grande economia di stato del pianeta." (LOL...)

Conseguenza catastrofica per la societa...Beh, allora bisognera aggiungere la lettera "A" alla canzone... -> "Back in the USSR(-A)"


Hasta Luego