domenica 28 settembre 2008

La nuova death watch list istituzionale

Dopo il fallimento di Washington Mutual è difficile dire chi sarà il prossimo, potrebbe essere chiunque. Qualunque azienda che abbia uno stato patrimoniale con elevata leva finanziaria è a rischio. Le aziende finanziarie vere e proprie sono ovviamente in prima linea, ma nell'era del debito molte aziende altrimenti sane hanno giocato a fare le finanziarie e ora sono subito dietro.

Ma possiamo alzare il tiro. Proviamo a mettere insieme la nostra death watch list delle istituzioni finanziarie nazionali, cominciando dall'altra parte dell'Atlantico.

Lo stato federale della California

Nonostante il governatore Arnold Schwarzenegger sia riuscito a far approvare il budget la situazione delle casse dello stato con la seconda bolla speculativa immobiliare degli Stati Uniti (dopo la Florida) sono devastate (en). Altri stati federali sono a rischio.

Federal Reserve Bank

Sì la FED. L'istituzione che stampa i dollari a proprio piacimento e che con un proprio tocco ai tassi d'interesse può decidere la vita e la morte del mercato, è sull'orlo dell'abisso.

Il Tesoro americano ha già provveduto a un prestito d'emergenza di più di $100 miliardi e di fatto, il famigerato Piano Paulson altro non è che uno schema per permettere alla FED di scaricare le centinaia di miliardi di dollari che ha assorbito da Wall Street sulle larghe spalle del Tesoro.

Il governo farà di tutto per nascondere l'effettivo stato di insolvenza della FED e potrebbe anche riuscirci, ma è probabile che prima che la crisi sia finita la realtà finirà sui giornali.

Il Tesoro degli Stati Uniti d'America

Sì gli Stati Uniti d'America, l'unica super-potenza rimasta al mondo, ha buone probabilità di ripudiare almeno una parte del proprio debito pubblico prima che la crisi sia finita. Un default sul debito come la Russia nel 1998 e l'Argentina nel 2001.

Ci vorrà ancora tempo, ma in questo momento il Tesoro è l'unica istituzione americana in grado di rifinanziare il proprio debito e il governo è deciso a spostare l'intero sistema finanziario sotto il suo controllo. La nazionalizzazione di un intero sistema finanziario insolvente non ne cambia lo stato di insolvenza, semplicemente lo trasferisce.

I primi segni cominciano già ad apparire. La settimana scorsa, per la prima volta in assoluto, assicurare contro il default le obbligazioni di McDonald costava meno che assicurare i buoni del Tesoro americano. Cioè grazie al Piano Paulson i mercati del credito considerano McDonald un creditore più affidabile di Zio Sam.

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