sabato 18 ottobre 2008

Capire la crisi finanziaria per sapere cosa fare (prima parte)

Due domande mi sono fatto fin dall'inizio della crisi e del mio conseguente interessamento per la macroeconomia e la finanza:
  • "Cosa possiamo fare come società, per superare la crisi?"
  • "Cosa posso fare io come piccolo investitore, per sopravvivere alla crisi?"
In questo anno e mezzo ho letto le opinioni più disparate, ho studiato i vari modelli e ho finito per costruirmi, faticosamente, le mie risposte. Visto che queste sono anche le domande che mi vengono rivolte più spesso mi piacerebbe diffonderle, ma ci sono sue problemi. Uno, che le mie risposte sono basate su interpretazioni e modelli che non sono affatto intuitivi e per renderli digeribili al pubblico del blog servirebbero qualche decina di post introduttivi. Due, che le soluzioni che vedo sono estremamente brutali e politicamente inaccettabili.

Insomma per fare un buon lavoro divulgativo avrei bisogno di ampia quantità della risorsa più preziosa... il tempo. Ma il passo della crisi e quello della mia vita reale non mi concedono questo lusso. Quello che segue è la prima parte del concentrato di quello che so e che penso.

Intro

Il terremoto si manifesta come un evento improvviso, distruttivo e ineluttabile. Non esiste una soluzione per il problema terremoto, perché il terremoto non è il problema, il terremoto è una parte della soluzione. Il problema è l'energia elastica che si è accumulata silenziosamente nelle viscere della terra negli ultimi 100 anni e sono le case costruite in economia in una zona che tutti sanno essere sismica.

Alla stessa maniera non esiste una soluzione soddisfacente per una crisi finanziaria, perché la crisi finanziaria non è il problema, al contrario, la crisi è una parte della soluzione. Il problema è il cattivo credito che si è accumulato silenziosamente nel sistema finanziario negli ultimi 30 anni e sono le banche sotto-capitalizzate in un mondo del credito che tutti sanno essere instabile.

Per capire cosa sia questo "cattivo credito" serve un corso super-intensivo di economia secondo al scuola austriaca che qui sotto metto nella mia interpretazione e per aforismi. Molte maggiori informazioni si trovano sul sito del Ludwig von Mises Institute (en).

Ricchezza, credito e debito

La ricchezza è la disponibilità di beni e servizi attuali. I beni si dividono in categorie:
  1. risorse scarse che mantengono valore sul lunghissimo periodo come metalli preziosi, opere d'arte e terra, soprattutto se agricola o contenente risorse naturali,
  2. beni di lungo periodo come gli immobili, infrastrutture, libri, competenze tecnologiche e culturali,
  3. beni di medio periodo come macchinari, arnesi, elettrodomestici, autoveicoli, mobili, software e armi,
  4. beni di breve periodo come apparecchi elettronici e vestiti,
  5. beni di uso immediato come cibo, prodotti per la casa e denaro contante.
Per i servizi esistono categorie simili.

Il capitale è quella parte di ricchezza che è funzionale a produrre altra ricchezza (un televisore non è capitale, mentre un trattore sì).

Il credito/debito è l'impegno contrattuale di una parte a fornire all'altra parte della ricchezza futura, in genere in cambio della disponibilità di ricchezza attuale. In sostanza il credito/debito è una promessa di disponibilità di ricchezza futura.

L'economia si occupa della produzione e del commercio della ricchezza.

La finanza si occupa della generazione e del commercio del credito.

Alcuni corollari:
  1. La maggior parte della ricchezza deve essere consumata poco dopo essere stata prodotta.
  2. Chi ha promesso ha un debito. A chi è promesso ha un credito.
  3. Per ogni euro di credito c'è un euro di debito. Questo è uno dei concetti chiave per capire la crisi finanziaria e sopratutto il come vada risolta.
  4. Ricchezza e credito sono diversi come sono diversi presente e futuro.
  5. Il bilancio del conto in banca e del deposito titoli non è ricchezza, ma credito.
  6. Le azioni delle aziende danno la proprietà di mezzi di produzione, dunque sono ricchezza di medio/lungo periodo.
Denaro e risparmio

Il denaro è semplicemente il bene meglio scambiabile, niente di più, niente di meno. Nei contratti economici e finanziari si usa il denaro come misura di valore, ma non è obbligatorio (ad esempio posso affittare un campo agricolo per €1.000 l'anno o per la metà della produzione).

Qualsiasi modello economico/finanziario deve poter essere descritto senza usare il concetto di denaro, ossia un modello che non sta in piedi una volta tolto il concetto di denaro, non sta in piedi e basta. (Rileggete le definizioni della sezione precedente, in nessun caso è necessario il concetto di denaro)

Il risparmio è la differenza tra il valore della ricchezza prodotta da una persona e il valore della ricchezza consumata dalla stessa persona in un dato periodo di tempo. Questo è uno dei concetti più importanti della finanza. Il risparmio è un surplus di ricchezza prodotta. Questo surplus di produzione può essere utilizzato per:
  • acquistare ricchezza di medio/lungo periodo (ad esempio, azioni)
  • estinguere un debito (ad esempio, pagare la rata del mutuo)
  • estendere del credito (ad esempio, prestando alla propria banca tramite un deposito di denaro sul proprio conto corrente o prestando allo Stato tramite la sottoscrizione di un BOT)
Alcuni corollari:
  1. Il denaro non misura il valore e al contrario ha un valore fluttuante esso stesso.
  2. Il prezzo di un bene è una misura di valore relativo.
  3. L'inflazione è la diminuzione del valore del denaro, mentre la deflazione è l'aumento.
(fine della prima parte. Continua...)

3 commenti:

Il Censore ha detto...

Uhmm... domenica, lunedi', martedi' e ancora nessuna seconda parte... sei rimasto fuori casa un'altra volta?

Alessandro ha detto...

Ho cominciato a scrivere la seconda parte ieri notte, ma mi sono addormentato sulla tastiera!! Spero di rimediare al più presto :)

Anonymous ha detto...

Ho provato a cercare la seconda parte, ma non ho trovato nulla. E' stata scritta?